Ieri la RAI, Azienda dello Stato, cui non possono essere negati i contributi puntualmente inclusi in bolletta, sul Canale 1, nell’orario top delle visualizzazioni, prima e dopo del TG delle 20, ci ha servito, senza alcun riguardo per il primo giorno del 2022, le solite due puntate con i soliti quiz, assolutamente inutili e defatiganti, seppure condotte da due signori professionisti, degni di ben altro ruolo, preannunciando a più riprese per le 21.30, Danza con Me, lo show annuale dell’etoile mondiale della danza, Roberto Bolle. Francamente, mi chiedo che senso abbia accanirsi contro l’intelligenza e il buon gusto degli italiani, che ogni santo giorno devono pazientare oltre ogni limite, introiettando amenità e nozioni legate alla cultura della scommessa. Ma ieri, dopo la doppia maratona degli inamovibili format, si sono aggiunte anche le sceneggiate di comica coreutica, che hanno avuto una funzione stonata e dissacrante delle performances superlative di Bolle e di tutte le altre stelle che hanno brillato nel suo programma. Penso che l’emittenza pubblica, per superare il senso del senza senso, dovrebbe avere il coraggio di fare scelte drastiche e diverse, anche in controtendenza rispetto alle logiche commerciali, piuttosto che sforbiciare l’informazione, perché prima di ogni cosa ci si dovrebbe far carico della irrinviabile transizione culturale ed etica del Paese.