Mancano meno di due anni per celebrazioni del cinquecentesimo anniversario della dipartita verso Borea di Leonardo da Vinci, simbolo universalmente riconosciuto del genio umano. Ed è giusto con un personaggio sempre di nome Leonardo, in questo caso da Taranto e di cognome Gallitelli, già Comandante Generale dell’Arma ed oggi responsabile del NADO, struttura autonoma – tra CONI e NAS di Carabinieri – deputata all’antidoping, che si paventa la ripartenza o se preferite la rinascenza dell’Italia imbrigliata in una situazione davvero complessa e complicata da risolvere, soprattutto sul piano sociale, strutturale, etico. Quando nella recente occasione degli Stati Generali dello Sport, nel Salone d’Onore del CONI, Gallitelli aveva fatto richiamo all’esigenza di una assunzione di responsabilità da parte del movimento sportivo nel ruolo di nucleo dinamico nella società civile, attraverso una azione di alta qualità valoriale e senza fare sconti ai cattivi maestri ed ai loro pessimi discenti, aveva ottenuto la standing ovation dei partecipanti. Adesso si profila addirittura un suo possibile ruolo di governo futuro per il Paese, ma soprattutto emerge l’esigenza di un riscatto complessivo della nostra comunità, non soltanto riformando il sistema sportivo, ma traendo da esso stesso spunti ed elementi emulativi legati ai principi etici, che sono divenuti ineludibili e irrinunciabili, pena il caos senza ritorno.