“Da una parte si impongono regole rigorose e scrupolosissime, con tetti di spesa rigidi e invalicabili, dall’altra si consente di operare senza alcun controllo a tutela dei cittadini” E’ un fiume in piena Mariastella Giorlandino Presidente dell’UAP, che guida la protesta degli Ambulatori e Poliambulatori privati accreditati e convenzionati col sevizio Sanitario Nazionale. Un mondo di imprenditori, medici, professionisti e operatori sanitari sul piede di guerra contro le misure adottate dal Governo che consentono alle farmacie di effettuare una serie di prestazioni e accertamenti diagnostici e clinici prima riservati agli ambulatori regolarmente autorizzati dalle Regioni e dalle ASL.
“ È paradossale – aggiunge Giorlandino – sentire parlare di potenziamento della “medicina territoriale” e vedere che lo Stato rinuncia alla medicina di precisione e preferisce la medicina approssimativa, senza tutele a garanzia della salute dei cittadini “.
L’ allarme lanciato dall’UAP è forte e chiaro: viene affidata a imprese commerciali e figure non competenti l’esercizio di un’attività professionale che deve essere abilitata, qualificata e idonea per refertare esami clinici.
“E se parliamo di strutture- dicono i rappresentanti degli ambulatori- ci chiediamo se le Istituzioni abbiano contezza della differenza che intercorre tra le autorizzazioni comunali, rilasciate senza la sussistenza dei requisiti, e le autorizzazioni regionali, che di contro vengono
rilasciate solo a fronte degli oltre 420 requisiti strutturali, tecnici e professionali che devono possedere tutte le strutture sanitarie pubbliche, private e ospedaliere.”
Anche i LEA sono usati come strumento per distogliere l’attenzione dalla necessità di un aggiornamento razionale del tariffario.
Due pesi e due misure che evidenziano una politica incoerente con i valori che proclama.
Insomma – dicono i rappresentanti degli ambulatori – da un lato si continua a pretendere requisiti, vincoli di attività, soglie minime di prestazioni e dall’altro lato si lascia campo libero ad iniziative commerciali sostenute da forme di promozione pubblicitaria incontrollata da parte di gruppi imprenditoriali che hanno un approccio puramente economico e arrivano a stravolgere e strumentalizzare la funzione medica, grazie alle facilitazioni e alle agevolazioni assicurate dal Governo.
È un disegno – sostiene l’UAP- mascherato da espressioni suggestive come , “ farmacie dei servizi”, “ lotta alle liste d’attesa”, che in realtà nascondono l’obiettivo di finalizzare il trasferimento di risorse e fondi pubblici a multinazionali che hanno le banche come soci di maggioranza. Del resto aggiunge la Presidente Giorlandino- “ come si fa a non vedere il rischio di un conflitto di interessi quando ai vertici del ministero della salute viene collocato un farmacista come Marcello Gemmato con tanto di farmacia a Terlizzi, proprio nel suo collegio elettorale di Bari. È evidente il peso delle lobby e l’attenzione del sottosegretario verso la sua categoria professionale di provenienza che rappresenta un bacino elettorale da coltivare con misure generose per acquisirne il consenso”.
“ Chiediamo – conclude Giorlandino- misure urgenti che tutelino il cittadino, partecipe in maniera inconsapevole del trasferimento di funzioni e competenze nella sanità pubblica.
Troppi politici sono impegnati a sponsorizzare la medicina approssimativa. Riteniamo che all’interno del Ministero della Salute e del Governo ci siano politici in evidente conflitto di interesse, in stretto contatto con lobby e portatori di interessi. A questo punto
le strutture accreditate insieme ai medici e agli operatori sanitari non possono che rivolgersi alle massime autorità dello Stato per fare chiarezza nel rispetto della professionalità e dei cittadini che hanno diritto a un’assistenza sicura per la tutela della loro salute.