di Filippo Mariani
E’ una situazione questa del clima “impazzito” in cui non solo la gente comune s’interroga, ma lo fa anche il mondo scientifico. Nasce una confusione su interpretazioni e analisi sul futuro del clima sul nostro pianeta da cui prolificano varie tesi, una contraria all’altra. Ci sono i soliti negazionisti che asseriscono che l’aumento della temperatura terrestre è la solita mania catastrofista degli ambientalisti, c’è chi dice che invece stiamo entrando in una nuova era glaciale, c’è chi attribuisce questo stravolgimento climatico a complotti di forze occulte, chi, invece, interpreta in maniera obiettiva e scientifica il fenomeno senza farsi prendere da isterismi o manie di protagonismo. Noi di Accademia Kronos teniamo ad affermare di appartenere a quest’ultima categoria. Cominciando ad analizzare fatti concreti, senza andare indietro a tesi come quello che afferma che tra breve la Terra inizierà a raffreddarsi. Detto questo proviamo, in questo numero, a fare un po’ di chiarezza.
Cominciamo subito a prendere atto di fatti reali, incontestabili, iniziando dal Polo Nord: è ormai cosa scontata che il pack artico vada rapidamente fondendosi e a causa di ciò da circa 5 anni questa estrema zona del pianeta è navigabile 4/5 mesi l’anno. Infatti sono diverse le compagnie di navigazione del nord Europa e della Russia che per evitare i costosi pedaggi del Canale di Panama ormai utilizzano le rotte polari. Proseguendo dobbiamo considerare che il 90% dei ghiacciai della terra, dall’Himalaya ai monti dell’Alaska e fino alle Alpi, stanno regredendo in maniera inarrestabile. La stessa cosa sta accadendo al ghiaccio della Groenlandia che sta modificando la stessa Corrente del Golfo che ancora riesce a mitigare i rigori invernali nei Paesi del nord Europa. Altro punto incontestabile è quello che in poco più di un secolo siamo passati da 290 ppm di CO2 a 405 ppm. Sappiamo tutti che l’anidride carbonica è un gas serra che contribuisce all’innalzamento della temperatura terrestre. Dobbiamo ricordare che un aumento di più 100 ppm di CO2 nel passato geologico della Terra avveniva in migliaia di anni, qui, invece, tale aumento lo abbiamo determinato, grazie alle attività dell’era industriale, in poco più di un secolo. Oltre alla CO2, a causa dello scioglimento rapido in Siberia e in Alaska del permafrost, nell’atmosfera si aggiunge anche il CH4 (metano), un altro gas serra 22 volte più micidiale dell’anidride carbonica. Altro fattore incontestabile è che gli oceani a causa della dilatazione termica si sono alzati di 20/25 cm e già alcune isole o atolli del Pacifico e dell’Oceano Indiano, che erano già a livello del mare, sono finiti sotto l’acqua. Tutti ricorderanno quelle immagini quasi irreali di quei ministri della Federazione degli Stati della Micronesia che provocatoriamente organizzarono una riunione di governo sott’acqua.
Si sente spesso dire da alcuni scienziati e climatologi, nonché da operatori della comunicazione, che l’emisfero nord del pianeta va riscaldandosi di più dell’emisfero meridionale. E’ questo in parte è vero. Per alcuni il motivo è legato al fatto che le grandi industrie del pianeta e le grandi città e megalopoli (isole di calore), compresa la maggiore presenza della popolazione mondiale è concentrata nell’emisfero nord per cui, a causa delle correnti calde che dall’equatore si distribuisco verso i poli per poi raffreddarsi e dare il via ad una circolazione equilibrata del clima terrestre, tutto l’inquinamento prodotto dei Paesi dell’emisfero settentrionale finisce al Polo Nord. Sull’emisfero meridionale calore e inquinamento risultano un po’ meno, per cui l’incidenza sull’atmosfera e sul Polo Sud è minore, ma anche questo, alla fine come vedremo, è relativo.
Da tutto ciò è nata la convinzione che l’Antartide a differenza del Polo Nord vada crescendo e che tutti i mari (oceani) meridionali vadano raffreddandosi. Anche qui è d’obbligo un po’ di chiarezza: che l’Antartide vada aumentando è in parte vero e lo vedremo con l’articolo che segue, ma nel contempo, visto che gli oceani( in particolare quello Indiano ) si stanno riscaldando eccessivamente, i ghiacci dell’Antartide che hanno un certo collegamento con gli oceani invece vanno fondendosi ( vedere il secondo articolo). Tornando ai mari dell’emisfero meridionale, dire che si stanno raffreddando è completamente inesatto. Una dimostrazione è data dall’aumento considerevole dei tifoni e delle tempeste oceaniche che di anno in anno aumentano di numero e d’intensità. Sappiamo tutti che Uragani, Tifoni ed altri fenomeni estremi che nascono negli oceani, rappresentano un meccanismo termoregolatore, infatti hanno lo scopo di trasferire il calore eccessivo delle acque superficiali verso latitudini più fredde. Quindi più gli oceani si riscaldano, maggiori sono i fenomeni meteo estremi come gli uragani e i tifoni.
Accademia Kronos dal 1997 si interessa di questi fenomeni, non solo stando a tavolino, ma organizzando spedizioni negli angoli più critici del pianeta: dall’Alaska alla Patagonia, dalla Scandinavia alle foreste pluviali del Congo. Per questo motivo riteniamo che l’aumento globale della temperatura è ormai un fatto incontestabile e l’estremizzazione dei fenomeni meteo e del riscaldamento degli oceani sono realtà che incombono sul futuro della nostra umanità. Sono realtà queste in cui i “Grandi” del Pianeta dovranno seriamente valutare, pena ipotecare il futuro dell’umanità. A dicembre prossimo a Parigi ci sarà un summit mondiale con tutti i capi di Stato del pianeta proprio per valutare il da farsi. Vedremo in quell’occasione se questi signori saranno in grado di effettuare scelte capaci di fermare questo pericoloso scenario futuro.
A conclusione di questo breve Dossier vi proponiamo 2 servizi che riteniamo possano aiutarci a comprendere meglio la questione dei cambiamenti climatici in atto. Tanto per iniziare riportiamo un articolo apparso recentemente su: MeteoWeb.eu e successivamente un altro che parla solo dell’Antartide.
ANCHE L’ANTARTIDE SI FONDE
Un allarmante studio scientifico scopre che anche i ghiacciai antartici in alcune zone vanno fondendosi rapidamente
I risultati delle ricerca sono stati pubblicati 2 mesi fa su “Nature Geoscienze”. Lo studio è stato portato avanti da un team di scienziati australiani, britannici, francesi e USA.
Quello che hanno scoperto è che due massicci ghiacciai dell’Antartide, uno a Est e uno a Ovest, si stanno sciogliendo a una velocità superiore alle attese e che ciascuno contiene abbastanza acqua da far aumentare il livello dei mari di 3 metri, oltre sei tra tutti e due. Ora gli scienziati hanno scoperto che al di sotto di questi ghiacciai si stanno insinuando le acque calde dell’Oceano, che hanno aperto al di sotto della superficie marina veri e propri canyon nel ghiaccio. Aperture attraverso le quali l’acqua (più) calda dell’oceano sta sciogliendo il ghiaccio al riparo della vista a una velocità inattesa e finora imprevista.
Del ghiacciaio a Est si sapeva, ora anche quello a Ovest, il Totten, appare interessato dallo stesso fenomeno, che qualora si completi, ( ma questa è una tesi tutta da verificare) per alcuni studiosi avrebbe conseguenze enormi, soprattutto sull’emisfero Nord, perché sciogliendosi il ghiaccio determinerebbe anche una ridistribuzione del peso sulla superficie terrestre, cambiandone anche l’assetto gravitazionale (!?). All’aumento medio dovuto allo scioglimento dei ghiacci quindi s’aggiungerebbe quello derivante dal mancato effetto attrattivo della massa di ghiaccio, il che si risolverebbe in un aumento dell’innalzamento delle acque nell’emisfero Nord. Sciogliendosi, la coltre di ghiaccio che ricopre il Polo Sud, raggiungendo in alcuni punti i 500 metri, contribuirebbe all’innalzamento delle acque molto di più dell’analogo fenomeno al Polo Nord, perché il ghiaccio al Sud è appoggiato sul continente e non galleggia sul mare come al Nord, dove sciogliendosi non andrebbe ad influire pesantemente sul livello delle acque.