Sabato, Giancarlo Peris è tornato ad accendere il fuoco sacro d’Olimpia, quello che innescò cinquantotto anni fa, dando il via ai XVII Giochi di Roma. Devo ammettere che la cerimonia della consegna del PREMIO NAZIONALE FAIR PLAY inserita nel contesto della prima edizione di Roma Fitness non ha mancato di emozionare, di rammentare o rivelare al pubblico presente la magia di un rito, che si perpetua da circa duemilaottocento anni, sia pure con qualche interruzione o variazione sul tema. Peris, antico studente, cursore etrusco, poi docente d’italiano ed oggi filosofo e poeta, non ha risparmiato concreti dettagli, come l’esibizione dell’unica torcia utilizzata per la storica accensione, i dettagli anche divertenti di quel momento finito finanche nel francobollo del “cinquantenario”, concludendo con un lirica dedicata alla corsa. Io ho rivissuto con lui una esperienza che rappresentò simbolicamente un evento cardine della rinascenza italiana, di quegli anni sessanta carichi di adrenalina e speranze coronate da successi, fondamentali per il futuro di tanti giovani talenti bisognosi della straordinarietà di un contesto per spiccare il volo. Ecco, se un goal si poteva segnare, Fabio Di Carlo e gli amici della OPES, come tutti gli altri operatori coinvolti nell’intrapresa, lo hanno fatto, mandando un segnale di grande qualità insieme al CNIFP, che ha trasferito a tempo di record la propria presenza dalla Grande Muraglia e dalla Expo di Pechino alla Valle del Tevere e alla Nuova Fiera di Roma.
Ruggero Alcanterini
Direttore responsabile de L’Eco del Litorale