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I BIANCONERI AI MONDIALI: LE PAGELLE

Qatar 2022: i voti dei giocatori della Juventus al termine della prima fase

SZCZESNY 9 Di gran lunga il miglior portiere del torneo e tra i 5 migliori al mondo. Se in questa gara la Polonia evita un secondo “1° settembre 1939”, lo deve a Wojciechone mio! Dice no all’amico Di Maria per 2 volte, una su calcio d’angolo con espressione finale da scugnizzo scafato. Dice no soprattutto ad una leggenda vivente detta “la pulce”, respingendo il tiro dal dischetto con la mano di richiamo, quasi “a miracol mostrare”.
Capitola perché ad un tale estremo difensore occorrerebbe anche una degna difesa, ma la Polonia non è la Juve.

DANILO N.G. Ai box in prolungato pit stop.

BREMER 6 Alcuni belli interventi in anticipo, poiché Gleison sa fare la diagonale meglio della Comaneci. Resta stranamente passivo sul cross che dà ad Aboubakar l’occasione di diventare l’erede di Roger Milla. Per fortuna di Bremer, in Brasile non fanno caso a ste cose, ma se succedesse alla Juventus, salirebbe in un secondo sulla carretta dei “ghigliottinandi”.

ALEX SANDRO N.G. Fermo, come l’amico Danilo.

McKENNIE 6,5 In mezzo ad un’allegra compagnia di ragazzotti yankees, uno che gioca alla Juve ha l’onere di smistare il traffico e di far partire le azioni. E così fa, quasi da regista vecchio stampo e, sebbene non si veda nulla di esaltante, gli U.S.A. gradiscono. Come quando confeziona il lungo traversone a trovare Dest che apparecchia un cross al gianduja per Pulisic ed è la rete decisiva. Dura 60 minuti, su per giù.

PAREDES 6 Entra per Di Maria, in un momento di perfetta condivisione di pensiero tra Scaloni ed Allegri. Salvo accorgersi in corso d’opera che il regista è De Paul. Il gioco di Paredes sa tanto di… “scusate se disturbo”.

RABIOT 5,5 Tenuto in panchina a causa di quella solita, endemica, insopportabile presunzione del transalpino medio, che da Cambronne a Deschamps colpisce con regolarità chi è francese. In fondo, chi è mai la Tunisia? Una vecchia colonia, niente di più. E se le colonie si ribellano e perdi una partita per supponenza, non serve poi rimettere in campo le bocche da fuoco. Mi sembra Monza – Juve di campionato. Adrien gioca 20 minuti e non incide, ma come potrebbe?

KOSTIC 7 Stantuffo bustrofedico della fascia sinistra oltre ogni limitazione. I mastri cioccolatai gli si aggrappano addosso pur di non vederlo scomparire in profondità. E’ l’anica di una Serbia che pare arrendersi minuto dopo minuto. Lui no, lui ha ancora birra in corpo, ma è costretto a tornare a casa: per lo meno sano e salvo, Ora un po’ di riposo e poi riprende il movimento “avanti e indré”.

DI MARIA 6,5 Tutto nella norma, per un “unto dal Signore” come lui. Gioca in punta di piedi e smista palloni al bacio per i compagni, con una continuità disarmante. Siccome batte i corner come opere d’arte, prova ad uccellare l’amico Szczesny, che gli ammolla un bel “marameo”. Dura 60 minuti, poiché si ostina a non usare le pile dei coniglietti della pubblicità.

MILIK N.G. Spettatore non pagante in panca. Se di fronte al disastro di serata, il signor Michniewicz (si traduce Minchionic) gli preferisce Piatek, Piontek come più vi piace, allora meriterebbe di trovare all’atterraggio un’accoglienza di pomodori e uova marce. Mi ricorda Valcareggi, ma quella volta eravamo vice campioni e non sbattuti fuori come i biancorossi polacchi.

VLAHOVIC 6,5 Evoluzione di un bomber: da felino d’area, rapido e micidiale, a cobra, un morso e sei morto. Non vede biglia per più di 30 minuti; quando le passa abbastanza vicino, a portata di piede, realizza in un nanosecondo. Da solo non può vincere, ma il flash è prodromico all’utilizzo che Allegri ne farà. Sono pronto a scommettere

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