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GUERRE E GIOCHI IN PARALLELO

– Ma è la solita storia! Si va compiendo il rito sacrificale di turno. L’Ucraina val bene una messa e poi? Poi la ricostruzione di quanto distrutto, salvo le vite spezzate, perse. E l’economia? L’economia andrà alla grande per chi specula sui disastri, dai terremoti alle alluvioni, alle guerre, appunto. Le guerre? Si le guerre, che quando latitano si provocano e poi, se stentano, si determinano, s’incrementano, calde come fredde. Qualcuno si chiederà, ma come, proprio adesso che si stava uscendo dal tunnel pandemico? Eh, certo, perché i virus le guerre le accompagnano, come capitò con la Spagnola, giusto cento anni fa. E poi? Il rischio della Terza Mondiale, dello spettro atomico? Niente paura, ragazze e ragazzi, perché la diffusione permanente di guerriglie e guerre guerreggiate è un dato di fatto incontrovertibile. Il nucleare è sul campo con la vulnerabilità delle sue centrali e basta un balistico bum! Avrete notato che di Afghanistan, Yemen, Siria, Libia etc., di Isis, terrorismo a vario titolo, si avverte meno l’alea, perché c’è da fare altro. I “volontari” del parabellum si stanno spostando in Ucraina, perché adesso ci sarà da svolgere la parte meno nobile dell’operazione. Alla fine si troverà comunque la “quadra” e si passerà ad altro. E la Tregua Olimpica? Finite ieri le Paralimpiadi a Pechino, il rispetto della Tregua scadrebbe tra sei giorni, il 20 marzo… Diciamo che abbiamo scherzato e che adesso il problema si trasferisce in capo ai francesi, che dovranno organizzare i prossimi Giochi Estivi, i XXXIII, a Parigi nel 2024. Pensate che due anni siano sufficienti per rimettere insieme i cocci, in cui si è scientemente ridotta la comunità degli umani? Niente paura, saranno Giochi magari a metà, come a Mosca e Los Angeles nel 1980/84. Questo ci aspetta, forse anche per gli Invernali di Milano – Cortina e i successivi Estivi a Los Angeles nel 2028. Così il collettivo internazionale dello sport tornerà a tessere la Tela che fu di Penelope. Purtroppo, questo è quanto ci tocca, perché questo è quanto la storia insegna.
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