A conclusione dei controlli di polizia svolti in mare nella trascorsa stagione estiva, il Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia ha tracciato un bilancio operativo dell’azione di contrasto all’evasione fiscale perpetrata da parte di possessori di unità da diporto con l’utilizzo delle bandiere estere.
In particolare l’attività investigativa delle Fiamme Gialle Aeronavali, si è concentrata principalmente verso i possessori di prestigiose imbarcazioni da diporto, che hanno tentato la “schermatura” del bene iscrivendo il mezzo nautico nei registri di paesi esteri. In questo modo gli armatori riescono a ridurre i costi di gestione e tentano invano di nascondere al fisco italiano la proprietà di tali beni, eludendo l’obbligo di dichiarazione previsto dalla legge 4 agosto 1990, nr.227 (c.d. “monitoraggio fiscale”), asserendo quindi una capacità contributiva inferiore rispetto a quella reale.
Nonostante il complicato intreccio di proprietà e di paesi esteri, i militari del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia, dall’inizio dell’anno, nel corso della loro diuturna attività di controllo delle coste e degli approdi della nostra regione, hanno individuato 31 imbarcazioni da diporto di proprietà di cittadini italiani i quali non hanno dichiarato al Fisco la disponibilità ed il valore di mercato della propria imbarcazione.
Il valore complessivo delle imbarcazioni individuate e recuperate così a tassazione dalla Guardia di Finanza di Civitavecchia è di circa 7 milioni di euro; sono in corso di definizione le relative sanzioni amministrative che si attesteranno dal 3% al 15% dell’importo non dichiarato.
Il risultato conseguito testimonia la trasversalità dell’azione della Guardia di Finanza che, partendo da un controllo eseguito a mare, riesce a ricostruire la situazione patrimoniale dei soggetti interessati, valutando la congruità delle dichiarazioni dei redditi, al fine di assicurare che tutti i cittadini paghino quanto previsto dalla normativa in vigore in ragione della loro capacità contributiva.