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Golf: parte da Fiuggi la rivincita dei “neofiti”

Quando si parla di golf si pensa subito a uno sport d’élite, raffinato, per gente benestante. Non è così e non lo è fin dai suoi albori. Infatti, il golf è nato in Scozia nel 1457 (in pieno medioevo) e veniva praticato come passatempo dai pastori. E’ falso anche il mito che per avvicinarvisi servano tanti soldi: giocare a golf costa come giocare a tennis o sciare. Infatti, molti Circoli offrono pacchetti di lezioni a prezzi inferiori ai 100 euro. Inoltre, con il tesseramento libero offerto dalla Federazione Italiana Golf, si può cominciare a giocare anche senza dover pagare una quota associativa a un Circolo. Sul campo l’abbigliamento è simile a quello del tennis: basta un pantalone, una polo e scarpe da ginnastica. Infine, l’attrezzatura per una sacca da golf completa costa circa 100 euro e non occorre acquistarla subito, perché ogni Circolo dispone di un set di prova.

Quel che è sicuramente vero è che il golf è uno sport di rara bellezza e il motivo non è solamente perché lo si può giocare sempre dai 6 ai 100 anni di età. Quel che rende speciale questo gioco è che, neofiti o veterani, uomini o donne, giovani o anziani, si parte tutti alla pari dalla prima fino all’ultima buca. Il come è semplice da spiegare: ogni giocatore ha un certo numero di colpi in più rispetto agli altri (il cosiddetto handicap), di modo da mettere tutti sullo stesso piano.

Qual è allora il problema? La Federazione Italiana Golf attribuisce ai neofiti 54 colpi di handicap, ma nella maggior parte delle gare di Circolo ne possono giocare solamente 36: precisamente 1/3 in meno! Il che vuol dire che chi si cimenta per la prima volta con questo sport è messo spesso nella situazione di non poter competere ad armi pari con tutti gli altri giocatori.

Il motivo di questa “esclusività”? Non lo sappiamo con certezza, anche se sospettiamo che gli organizzatori dei vari tornei di Circolo vogliano favorire la velocità di gioco, garantita dai più esperti (con meno colpi da poter giocare), a discapito degli ultimi arrivati (inevitabilmente più lenti).

Quel che sappiamo di certo è che non tutti ragionano allo stesso modo e una piccola “controriforma” è partita da uno dei circoli storici d’Italia: il Golf Club Fiuggi 1928, con il suo primo “Campionato Nove Buche 2023”, in cui anche i giocatori con più di 36 colpi di handicap possono competere ad armi pari con i più bravi e ambire al titolo di campione. Prova ne è la classifica della prima tappa disputata nei giorni scorsi (visibile sul sito www.novebuche.it), in cui nelle prime posizioni la fanno da “padroni” i cosiddetti neofiti.

Del resto il Golf Club Fiuggi 1928 è uno dei Circoli più antichi d’Italia, nonché il primo ad abbracciare la filosofia di campo pubblico e accessibile a tutti. Una filosofia che oggi trova nuova linfa dopo che il Comune di Fiuggi ha concesso per 30 anni la gestione dell’impianto sportivo a tre imprenditori legati al territorio: Maurizio Stirpe, presidente del gruppo Prima Sole Components e presidente del Frosinone Calcio, oltre che vice presidente di Confindustria per le Relazioni industriali; Francesco Borgomeo, presidente di Saxa Gres e dell’Area comprensoriale di Cassino di Unindustria; Gianfranco Battisti, ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e nativo proprio di Fiuggi.

Le premesse per un anno di gande rilancio del golf in Italia ci sono tutte, basta saperne cogliere la magia ed essere più “inclusivi” che “esclusivi”!

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