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Editoriale

Il gol della Cina

Mentre dalle nostre parti si piange sul latte versato per quel che rimane dei vecchi partiti democratici e populisti della “Seconda Repubblica” alla ricerca di nuove identità, leader e prospettive di governo, alle prese con i rebus elettorali ed equilibrismi di fine mandato, in Cina si celebra l’apoteosi del Partito Comunista e del suo Segretario Generale, Xi Jiping, che unisce alla determinazione ed al carisma qualità che lo rendono davvero diverso, innovativo anche rispetto al resto dei “grandi della terra”.

Fino al 24 di ottobre si parlerà molto del Congresso del Partito e della prospettiva scaturente dal suo secondo mandato , si parlerà della “Via della Seta”, come della “cometa” per l’economia del mondo, ma anche del football o se preferite del calcio come di una straordinaria opportunità di sviluppo per il Paese più grande e popolato del pianeta, di una strepitosa geniale maniera per coniugare sport, scuola ed economia, un vero e proprio gol dalle dimensioni inusitate, assolute.

Il progetto sul calcio, voluto proprio dal Segretario Generale, che sembra assolutamente competente in materia, dovrebbe portare nei tempi brevi e medi a risultati straordinari, non soltanto sportivi, quanto di carattere sociale, strutturale ed economico. Quanto è importante investire nello sport i cinesi lo avevano capito definitivamente con i Giochi Olimpici di Pechino nel 2008 e non finiranno mai di ringraziare Juan Antonio Samaranch per aver consentito loro quella storica opportunità, interprete sin dal 1981 della illuminata “diplomazia del ping pong”…

 

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