Grande successo per il progetto “Giovani Senza Mafia”, organizzato il 9 dicembre dall’Associazione Culturale 00042 di Anzio in collaborazione con la Fondazione Caponnetto e il Laboratorio della Legalità. Questa volta si è svolto presso l’aula magna del Liceo “Chris Cappell college”. Oltre agli alunni, hanno preso parte il corpo insegnanti dell’Istituto ed il consigliere comunale Andrea Mingiacchi. Il progetto, fortemente voluta dal presidente dell’Associazione di Anzio, Elisabetta Civitan, ha lo scopo di inoculare il seme di legalità nella coscienza dei giovani educandoli alla legalità, mettendo in luce le attività illecite delle associazioni mafiose.
Coordinatore dell’evento, il giovane giornalista Giancarlo Calderaro, il quale – dopo un breve excursus della storia della mafia siciliana – ha voluto sottolineare come il tema della legalità, principio universalmente condiviso e fondamentale per il vivere civile all’interno di una società, deve essere vissuto ed insegnato in tutti i suoi aspetti (giuridico, sociologico, politico, ed etico) e di come è responsabilità degli educatori, genitori e scuole, fornire ai giovani loro affidati anche una formazione legale, per renderli non solo idonei alle funzioni che un giorno dovranno svolgere nella società, ma svolgerle in piena legalità.
A seguire ha preso la parola Federica Angeli, giornalista di “Repubblica”, che anche in questa occasione, come ormai succede da tre anni e mezzo, era accompagnata dall’inseparabile scorta. La Angeli è stata minacciata di morte per aver denunciato, nel maggio del 2013, fenomeni mafiosi imputabili alla famiglia Spada a Ostia. Ha raccontato, sia come madre e moglie e sia come persona, il “vivere” quotidiano, le emozioni, gli stati d’animo che vorrebbe tenere per sé, ma che non riesce a nascondere ai propri cari. “È la parte più difficile della tremenda situazione che vivo – ha dichiarato -, i bimbi sono piccoli e sono riuscita a fargli vivere questo cambiamento come una sorte di gioco, sulla falsa riga del film “La Vita è bella”. Ho fatto credere loro che sia tutta una situazione normale, riuscendo con ironia a sdrammatizzare situazioni e persino a riderci su”. Incalzata da alcune domande degli alunni se rifarebbe tutto questo, la risposta è stata altrettanto incalzante: “Sì, lo rifarei, perché sono fatta così e non potrei essere qualcosa di diverso”. A seguire sono stati proiettati alcuni spezzoni del film “La Mafia uccide solo d’estate” di Pif, che riportava i fatti di cronaca palermitana e di come Cosanostra nel secolo scorso ha messo in ginocchio un intero paese con omicidi e stragi, uccidendo chiunque ostacolasse i loro affari.
Raffaele Megna, del laboratorio per la legalità, ha illustrato come la malavita ha preso possesso del territorio del lido di Ostia e di come la società tenta di ostacolarla. Successivamente il cronista del messaggero Giovanni Del Giaccio, ha portato la testimonianza su alcuni fatti di cronaca malavitosa degli anni ’70 e ’90 accaduti tra le zone di Anzio e Nettuno, sottolineando come la mafia oggi ha radicato i propri tentacoli su tutto il territorio avvelenando tutto ciò che sfiora.
Infine i rappresentati dell’associazione Caponnetto, Piergiorgio Busato – rappresentate per il Lazio – e Domenico Bilotta – rappresentate nazionale per le scuole – hanno prima evidenziato come la Costituzione sia fondamentale per la società civile e l’importanza di preservarla da possibili contaminazioni esterne; quindi hanno descritto i quattro grandi ideali di Antonino Caponnetto: 1) abolizione della pena di morte, 2) lotta contro la fame nel modo, 3) lotta alla guerra e alla violenza, 4) lotta allo sfruttamento minorile. Chiudendo l’intervento, il Prof. Bilotta ha dato appuntamento a quei giovani interessati ad un approfondimento in vista di un prossimo incontro.
Il convegno si è concluso con l’esortazione ai giovani, adulti del domani, ad essere pronti a combattere il fenomeno mafioso, antisociale ed antilegale, perché solo in questo modo la mafia potrà finire prima della fine dell’uomo.
Giancarlo Calderaro
Addetto stampa dell’evento