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IL GIOCO DELLE TRE CARTE

IL GIOCO DELLE TRE CARTE SONO INIZIATE LE MANFRINE E LE TARANTELLE PREELETTORALI. AMMINISTRATORI CHE SCAMBIANO LE MAGLIE, TRASFORMANDOSI, ESSI STESSI IN PARTITI E MOVIMENTI, IN BARBA AGLI ELETTORI.

E’così famoso questo gioco partenopeo, che oramai lo praticano anche i cittadini dell’est sulla Senna a Parigi per intrattenere e ottenere danaro da turisti passanti.. Sì mi ricorda il gioco delle tre carte la diaspora tra partiti e movimenti, che stiamo vedendo avvicendarsi in preparazione di elezioni amministrative imminenti o elezioni politiche non troppo lontane.. Stiamo assistendo in campo nazionale e ancora di più in campo locale a un trasformismo generalizzato , soprattutto da parte di coloro che poi decidono di abbandonare il simbolo per il quale sono stati votati ed eletti per transumare in altri movimenti o gruppi di convenienza . Questo non dovrebbe assolutamente avvenire quantomeno per etica e coerenza e i rappresentati eletti dovrebbero mantenere la posizione di partenza . E invece no! Vengono messe in scena strategie e manovre per tentare di mantenere , avere, non perdere un potere – se di potere si può parlare – e questo viene fatto infischiandosene degli elettori dei cittadini . Speriamo che al grande No rivolto a Renzi ne seguano altri, anche per tutti coloro che promettono e non mantengono, che utilizzano i servizi delle loro amministrazioni solo a scopo di consenso elettorale, invece di servire e amministrare le città dove svolgono i loro ruoli. Per quanti viaggiano da Viterbo in su, arrivare nel hinterland romano, solo con il colpo d’occhio, la sensazione che si prova è di terribile disagio: buche, pochi segnali, poca illuminazione, malservizio di trasporti ferroviari , cultura e intrattenimenti a pezzi, viabilità pessima, situazione raccolta rifiuti al minimo indispensabile , scuole al collasso tra edilizia e trasporti . Ce ne sono tante e tali in elenco da mettere che solo per questi argomenti nessuno degli attuali amministratori delle varie istituzioni a vario livello andrebbe rivotato , anche se a sentirli, elencano tanti punti programmatici portati a termine . Pero’ poi il degrado incombe ovunque.e vorremmo essere contraddetti punto per punto . L’equivoco continuo che contraddistingue molte figure politiche diventa addirittura fastidioso e rende i cittadini ancora più motivati al cambiamento, votando anche ad un nuovo, che potrebbe essere dannoso, ma comunque ritenuto meno peggio del precedente. Queste sono le valutazioni che si ascoltano tra la gente : purtroppo non si può scegliere il meglio, ma il meno peggio.. Per molti è sopraggiunta la sindrome “Sarò Sindaco”: liberi di pensarlo e di presentarsi. Per questi speriamo che la vocazione sia quella giusta e che sappiano scegliersi amministratori motivati in modo sano, perché veramente con il punto e a capo di adesso, tutto ci sembra davvero un gioco delle tre carte. Il sistema ha bisogno di un’inversione di tendenza di dirigersi solo verso l’onestà, anche intellettuale. Qualcuno che è già in pole position , rifletta, faccia un auto esame, si valuti, faccia marcia indietro e salvi la propria comunità.

Nadia Cantelli

(Dall’uscita numero XIV dell’Eco del Litorale)

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