Per Flavio Iacobini, vince chi fugge. Dice bene lui, che di professione fa l’illusionista, il prestigiatore. Ma non c’è trucco, né inganno al civico 35 di via Veio 35, cercando la lettera “c” sull’ingresso, a pochi passi dall’uscita della metropolitana A, San Giovanni. Ben arrivati a Magic Escape Room 2. La numero 1, Flavio l’ha creata dopo un viaggio negli Usa. Tre le stanze magiche: lo studio di Houdini, la piccola Emily e Fuga da Azkaban. «E ora stiamo aprendo altre realtà a San Giovanni – spiega Flavio, pioniere del settore – dove da qualche mese abbiamo aperte altre due stanze, ispirate l’una a Indiana Jones e l’altra a V per Vendetta». Anche se il target più assiduo di visitatori, come nelle altre room, va dai 25 ai 35 anni, in questo spazio un po’ gioco di ruolo, un po’ trappola, un po’ labirinto degli specchi, c’è anche un attore e qualche lucchetto da aprire. Impossibile descrivervi il divertimento e l’ambientazione nei dettagli: perdereste il gusto di provarle. Avete 60 minuti di tempo per trovare l’oro di Roma prima che finisca nelle mani dei nazisti. State giocando a “Indiana Jones e l’oro di Roma”. La domus Aurea è tornata alla luce dopo mesi di scavi ma della stanza dell’oro non vi è traccia… il dott. Jones insieme alla sua squadra è chiamato ad una nuova avventura: riuscirete nell’impresa? C’è da usare la testa. Io con i miei due figli adolescenti siamo riusciti nell’impresa. Vana invece quella di risolvere l’enigma in “V come vendetta”. La storia c’è tutta: V ha individuato una squadra che vuole formare per aiutarlo nell’attentato del prossimo 5 Novembre. In un’ora di tempo la metterà alla prova per vedere se è all’altezza della missione: far saltare in aria il Parlamento! L’unico verdetto è vendicarsi! Fatto sta che (prenotazioni online al numero 370.11.41.293 – 348.92.66.475 almeno 4 ore prima dell’orario di prenotazione), il mondo dell’escape room tra i divertimenti ricercati su Tripadvisor superano in gradimento attrazioni come la Royal Opera House di Londra e il Musee d’Orsay a Parigi. Le aziende le usano: per operare in squadra tra membri nuovi (team building), in gruppi affiatati (team work) e in perfetta sincronia. Questo il compito di un orologio che scandisce lo scorrere del tempo. In fondo è la prova “provata” che il detto “l’unione fa la forza” vale. Eccome. Per chi non l’ha provato, pensi a un parco a tema in miniatura, che occupa lo spazio di una o più stanze dove entrare è facile: bastano le vostre gambe. Più difficile è uscire: bisogna usare cervello. Non bisogna infatti né spostare mobili, né arrampicarsi sui muri per sfidare se stessi e il gruppo. A seconda della vostra dimestichezza con l’enigmistica e la tecnologia, basta una manciata di metri quadri senza finestre, qualche lucchetto e oggetti vintage miscelati all’alta tecnologia per catapultarvi in cacce al tesoro entusiasmanti. In fondo, solo due fattori condizionano nell’impresa: l’orologio e il team che create. Di certo, vi troverete a focalizzare l’attenzione esclusivamente sull’obiettivo, perdendo di vista gli aiuti di un libro o dello scenario. Fuori ci sono dei ragazzi che dalla “regia” vi daranno supporto, guardandovi mediante la telecamera. Ma potete anche non richiedere il loro sostegno.
Volete un indizio? Peccato, è finito il tempo della lettura, ma sappiate che vi divertirete e tanto anche, che vorrete tornare a giocare in un’altra stanza e che ne parlerete anche agli amici. Di qualsiasi età. Perché questo gioco di squadra, diversamente da quello individuale (ad esempio le slot-machine, che possono creare dipendenza, in quanto stimolano la competizione uomo-macchina), favorisce la collaborazione con gli altri, l’applicazione di novità, promuove un senso d’appartenenza e di comunità, rilassa e genera ottimismo. Giocare in squadra può migliorare anche le relazioni interpersonali. Ma i benefici cambiano a seconda l’ambiente. Non vi resta che provare.