22 luglio 2016
– Francamente, a questo punto, se il fair play è anzitutto rispetto delle regole, comincio ad avere le tasche piene di liste di proscrizione, sanzioni e rappresaglie, esclusioni di massa dalle competizioni, di contratti miliardari per sportivi della domenica e gli infrasettimanali in pay tv (pensiamo ai milioni di euro in rapporto alle nostre care vecchie lirette) di persone vessate per sospensione di diritti europei, mai rispettati e forse mai esistiti, di terroristi solitari che si preparano per i prossimi eventi, magari in Brasile per i Giochi, di zattere stracariche di migranti maschi ben pasciuti, che schiacciano sul fondo povere poche donne che, vittime predestinate, tentano l’avventura mediterranea, per confermarci ogni giorno il titolo di campioni mondiali dell’accoglienza; di sentire passare continuamente i poveri pompieri a sirene spiegate per spegnere incendi stradali annunciati, da quando cantonieri e forestali sono stati eliminati e gli operatori ecologici hanno attaccato gli attrezzi al chiodo; di trovare interi quartieri e raccordi stradali al buio, perché qualcuno ruba e altro ricetta il rame dei cavi . Mi sento dire che sono iniziate le istallazioni di filo spinato intorno al “Carlo Forlanini”, che era eccellenza ospedaliera di Roma e d’Italia , straordinaria opera architettonica, abbandonata alla depredazione e al vandalismo dalla Regione Lazio per non aver saputo gestire un tale patrimonio. Mentre ladri e disperati di ogni risma portano via dal complesso sanitario ogni cosa asportabile, dai lavandini, agli impianti elettrici, agli ascensori, al ferro, ai pavimenti, alle suppellettili, altri vi bivaccano, tra ogni tipo di rischio, la Regione pondera e indice un bando europeo per trasformare quel che resta in tempi biblici. Andate a chiedere in giro cosa è successo in casi analoghi, con i beni confiscati alla criminalità… C’è da mettersi a piangere di fronte a tanta dabbenaggine, a tanta irrisolutezza. Cerchiamo improbabili aree olimpiche nella Capitale, incerta sulla candidatura? Bene, parliamone con il Governatore Zingaretti e la Sindaca Raggi: saremmo ancora in tempo per compiere un atto sensato. Diversamente, pensiamo a scendere in corsa da questo treno avviato in senso opposto all’altro in arrivo, su binario unico…