Dopo aver raggiunto attraverso una contrattazione sindacale il primo importante risultato per le lavoratrici e lavoratori dipendenti di Amazon logistica e Amazon transport nell’intesa del 12 ottobre in cui a tutti di personale dipendente a tempo determinato indeterminato e per quello in somministrazione, veniva riconosciuto l’aumento salariale del 2% dal primo ottobre, dal primo gennaio è riconosciuto l’aumento del buono pasto ad euro 7 e verrà corrisposto un importo di 500 euro in buoni acquisto.
Questo importante risultato è propedeutico ad una nuova sfida che porterà all’apertura del prossimo tavolo sindacale. Riteniamo che il massiccio ricorso al lavoro somministrato deve essere ridotto drasticamente e per tutti i lavoratori e deve essere garantita al massimo la continuità lavorativa eliminando ad esempio i TurnOver, che da modalità principale del rapporto di lavoro deve diventare quella della dipendenza diretta a tempo indeterminato perché molto spesso questa modalità porta a farli lavorare più intensamente e più velocemente di quanto si accettabile in termini di sicurezza e tutela la salute. Per lo stesso motivo i dati raccolti non devono produrre interventi disciplinari, è necessario sviluppare il confronto di ogni singolo magazzino per dare sostanze agli impegni presi per le questioni da definire localmente a partire dagli orari di lavoro, dagli interventi su salute e sicurezza, protezione dei dati, organizzazioni lavoro, stabilizzazione e l’ utilizzo dei lavoratori somministrati utilizzati in modo strutturale. Per questi motivi la scelta di unire le rivendicazioni dei lavoratori diretti a quelli degli appalti si è dimostrata l’unica arma capace di realizzare i risultati concreti per tutti i lavoratori della filiera Amazon “ I LAVORATORI INSIEME FANNO LA DIFFERENZA”. Chiediamo che Amazon dia continuità all’intesa sul sistema regolato di relazioni industriali coinvolga il sindacato le RSA/RSU e le lavoratrici e lavoratori nelle scelte e distribuisca il profitto, cessi la pratica di controllo <<ossessione>> nei confronti dei Lavoratori, stabilizzi le lavoratrici e lavoratori precari e concordi sulla produzione l’utilizzo dei dati raccolti.
Concludiamo oggi – in una nota del segretario regionale FILT-CGIL ROMA E LAZIO Valeria Mizzau – una serie di giornate di volantinaggi che ha coinvolto tutto il dipartimento merci della FILT-CGIL ROMA LAZIO, insieme alla categoria del NIDIL, andando anche in vari centri commerciali, per spiegare ai consumatori quanto sia importante capire e fare attenzione a “come si acquista” e a “come lavora” AMAZON, cercando di far apparire tutta la parte invisibile che c’è dietro il pacco con il sorriso, il sudore della fronte, lo stress della velocità per la preparazione delle merci a cui sono sottoposti per ogni singolo acquisto. Finiamo oggi questo primo percorso, al centro Amazon di Passo Corese, dove abbiamo avuto un fortissimo riscontro di tantissimi lavoratori che hanno chiesto informazioni, perché ritenevamo fondamentale, noi come FILT CGIL Roma Lazio e il NIDIL, perché il segnale dovesse partire da qui, dall’azienda che sta contribuendo in maniera significativa ad un evoluzione del sistema dei trasporti, che è lo start per tutte le altre, ed è proprio per questo che chiediamo è chiederemo con tutti i mezzi a ns disposizione, che AMAZON insieme a tutte le altre aziende del mondo della logistica e trasporto, perché sia riconosciuta la giusta retribuzioni, consentire una maggiore trasparenza nelle relazioni industriali. Stiamo seguendo questa campagna in continuità con il sindacato europeo i TUCK, coordinandoci con la ns struttura Confederale Nazionale e la Nostra Federazione, per quanto riguarda la FILT-CGIL. Dopo diverse richieste incontro, il 7 dicembre alle ore 10.00 siamo convocati a livello regionale, presso l’associazione datoriale, in quella sede auspichiamo l’avvio un nuovo percorso di relazioni industriali locali.
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