fbpx

Le fibre amianto uccidono ancora nel Lazio

Fibre amianto: una strage che non si ferma

Questa mattina presso il Tribunale di Latina ha avuto luogo un’altra causa che vede sotto accusa i dirigenti di una nota società. L’accusa di è quella di aver lasciato morire un loro operaio in preda alle fibre amianto.

È avvenuta stamane l’udienza che vede imputati i sigg.ri: B.P., R.L., C.N., F.A., S.E. e il Sig. Z.C., dirigenti dell’azienda O-I- Manufacturing Italy S.p.A..

I dirigenti della O-I- Manufacturing Italy S.p.A. (ex A.V.I.R. S.p.A.), dovranno rispondere all’accusa di omicidio colposo. Omicidio del Sig. Forgetta Carlo, operaio deceduto a causa di una patologia asbesto correlata, contratta per vie dell’esposizione alle fibre amianto.

Il Sig. Forgetta ha lavorato dal 1968 fino al 1996, all’interno dell’azienda incriminata, ha ricoperto diverse mansioni e la maggior parte di queste comprendeva la manipolazione di asbesto senza l’uso di particolari attrezzature di sicurezza e prevenzione.

Lo stabilimento di cui parliamo è situato ad Aprilia, uno dei centri nevralgici della regione Lazio in cui l’amianto ha iniziato da lungo tempo a seminare terrore e morte.

Il sig. Forgetta si è ammalato di cancro alla laringe e cancro al polmone, lasciando i suoi cari nel 2006, sono proprio i suoi familiari a chiedere ad alta voce giustizia.

La correlazione tra amianto e cancro alla laringe

Il cancro alla laringe, assieme al cancro polmonare, si vanno ad aggiungere alla lunga lista di patologie asbesto correlate, ovvero malattie che si contraggono solo dopo esser stati esposti a fibre di amianto.

Ancora in vita, il sig. Forgetta, grazie alla sua tenacia è stato definito uno dei precursori del movimento di tutela per le vittime amianto, pur avendo lasciato questo mondo nel 2006, la sua forte ideologia è stata modello di ispirazione anche negli anni successivi al suo decesso, fino al 2009 anno in cui è nata l’associazione onlus Osservatorio Nazionale Amianto di cui è presidente lo stesso avv. Ezio Bonanni.

È lo stesso avv. Bonanni infatti a costituirsi come parte civile accanto ai familiari della vittima e a chiedere l’autorizzazione alla citazione del responsabile civile, dichiarando:

«Forgetta Carlo è stato uno dei primi lavoratori riconosciuti esposti ad amianto e ad aver ottenuto i c.d. benefici contributivi e qualche tempo dopo si è ammalato di cancro alla laringe e ai polmoni, che l’INAIL ha riconosciuto come malattia professionale e così la Procura della Repubblica di Latina ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dei due imputati. Certamente andremo fino in fondo per ottenere giustizia».

Il rinvio dell’udienza al prossimo aprile

Il Giudice intanto ha rinviato la causa all’udienza del 24/04/2018 per la lettura del provvedimento di autorizzazione, mentre la causa per apertura del dibattimento e articolazione dei mezzi istruttoria è stata rinviata al prossimo 27 novembre del 2018.

I familiari della vittima nonostante la determinazione dimostrata, tendono a sottolineare con dure parole, che come spesso accade la giustizia ha un decorso lento:

«Ogni qualvolta la storia di mio padre viene citata e messa in discussione, sento come se Papà venisse nuovamente ucciso ed è un dolore insostenibile. Accanto all’avvocato Ezio Bonanni speriamo di riuscire ad ottenere la giustizia che meritiamo, che ci viene negata ormai dal 2006».

A parlarle è il figlio della vittima, il sig. Forgetta Emilio.

Come riportato in un nostro precedente articolo, la provincia Pontina continua ad essere una delle zone più pericolose per il rischio amianto, sono molti i decessi connessi solo successivamente all’esposizione di fibre amianto e sono molteplici le paure di chi solo adesso si rende conto della gravità della situazione.

Gestione cookie