Oggi nello storico Stadio di Domiziano in Piazza Navona è stato presentato OIKOUMENE, Progetto Fair Play per la riconciliazione dell’Area Mediterranea attraverso la cultura delle buone prassi e del rispetto reciproco, dei valori fondativi delle collettività, tra cui lo sport. Il fair play di cui è stato primo mentore William Shakespeare avrà un ruolo straordinario, sarà la chiave di lettura di un comune reciproco intendere lungo le sponde del Mare Nostrum, prima che tutto precipiti in un irreversibile degrado ambientale e sociale. E’ per questo, che questa mattina con una schiera di personaggi tutti straordinariamente motivati, tra cui il “progettista” di Procida Capitale della Cultura, Rino Testa e l’inventore del Museo Internazionale del Calcio a Loreto Aprutino, le Assessore e il Consigliere rappresentanti il Comune di Ariano Irpino – Cardinale, Tarantino e Capozzi – con il Presidente Nazionale, Ruggero Alcanterini e il Presidente del Comitato Campano del CNIFP, Franco Campana, hanno idealmente sintetizzato la mobilitazione degli Enti locali italiani, che dall’Abruzzo alla Puglia, alla Campania ed alla Sardegna, nel Lazio, con le Regioni, si sono già schierati a favore di una grande alleanza che, partendo dalla Catalogna, passando per la Tunisia e Israele finisce per coinvolgere complessivamente i 23 Paesi che sono inseriti nell’European Fair Play Movement. Ripercorrendo nel tempo e nello spazio la storia dei Giochi del Mediterraneo, adesso assegnati a Taranto per il 2026, l’idea è che oltre l’agonismo e le medaglie, si possano cogliere risultati ancora più importanti in funzione della pace e di una rinnovata amicizia. OIKOUMENE, secondo gli antichi filosofi greci rappresentava e rappresenta la sintesi ideale, la casa comune dei popoli del Mediterraneo ed è per questo, che si è ritornati al Domiziano, struttura che conta quasi duemila anni di storia e che ancora molta sembra volerne trattare con noi negli anni e nei secoli avvenire. Tra i presenti oggi molti dei protagonisti di ieri, già impegnati nella fase pre- COVID…
Tre anni fa, nel 2017, dallo Stadio di Domiziano, nel cuore di Roma, era partita una grande azione di pacificazione attraverso le buone prassi. Nel mese di marzo, con il ventitreesimo Congresso, il Comitato Nazionale Italiano Fair Play aveva accolto in primis la disponibilità della Città di Alghero e quindi delle organizzazioni di responsabilità sociale di area mediterranea, di sport e cultura catalane, con passaggi nel giugno alla quinta Conferenza di Napoli e al Meeting Internazionale di Ischia. Poi, alla fine di giugno in Roma, con l’incontro tra le diverse componenti di area e la Fondazione “Terzo Pilastro – L’Italia e il Mediterraneo, attraverso il suo Presidente, Emmanuele Francesco Maria Emanuele, una positiva combinazione chimica, per cui, oltre la rappresentanza degli enti internazionali europeo e mondiale del fair play e della FICTS – Federazione Internazionale del Cinema e della Televisione per lo Sport, rappresentata da Franco Ascani, membro della Commissione Cultura del Comitato Olimpico Internazionale, si erano attivati il Sindaco di Alghero, Mario Bruno e il Segretario Generale di Eurofitness/UBAE (Unió Barcelo- nina d’Associacions Esportives), Rafel Niubò Baquè. Quindi, l’attività di promozione del disegno di riconciliazione “OIKOUMENE”, in Alghero, concluso con un grande evento culturale incentrato sulla danza, con l’Associazione Move, con la sapiente regia di Andrè de la Roche, con il sostegno del Ministero dello Sport Italiano, sino a tutto il 2018, appunto con Alghero Capitale Mediterranea del Fair Play. Attivato un passaggio sostanziale, nel 2019, con la pre-adesione della Tunisia al CIFP (Comitato Internazionale Fair Play) collegato alla collaborazione con l’European Fair Play Movement, secondo gli accordi del settembre al doppio Congresso di Budapest, dove il Capo Delegazione Abderahman Bahri aveva incontrato Jeno Kamuti e Christian Hinterberger, adesso, dopo la pausa imposta dal Coronavirus, si sta operando per la costituzione a Tunisi di un caposaldo permanente di questo progetto di riconciliazione, che passa per quel che ci resta in eredità, dopo circa settant’anni di Giochi Mediterranei, nati ufficiosamente ad Istanbul nel 1949 e ufficialmente ad Alessandria d’Egitto nel 1951, oggi con problemi economici ed organizzativi ma ricchi di humus culturale e di relazioni amicali, preziosi elementi da non disperdere. Ecco, dunque, che l’opportunità di un polo aggregante sulle tematiche del fair play, novità assoluta per il continente africano, potrebbe divenire una opportunità strategica straordinaria.
Adesso, superata la forzata stasi, dovuta al periodo acuto della pandemia da COVID 19, si sono riattivati contatti e sinergie. In particolare, fermo restante l’asse iniziale tra Alghero e Barcellona, la disponibilità concreta della Tunisia e la tappa strategica compiuta ad Haifa giànel 2017 con il Congresso del EFPM (European Fair Play Movement) adesso registriamo l’impegno primario nell’ambitoi della Regione Campania, con il Comune di Ariano Irpino già concretamente attivo, la Città di Napoli e della progettualità dedicata alla Capitale della Cultura per il 2022, Procida, nonché di Ischia con il suo tradizionale Meeting Estate. Analogamente si sono attivate le realtà dell’Abruzzo come appunto a Loreto Aprutino e della Puglia con le iniziative tra Foggia e Taranto, legate al mondo dello sport, della cultura e del turismo, nonché all’Associazione Italia – Israele. Diverse le note di apprezzamento, tra cui quella del Presidente del CONI, Giovanni Malagò.