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IL FAIR PLAY D’EUROPA E LA TRANSIZIONE ETICA

Con l’elezione a Presidente di Philippe Housiaux, si è concluso a Vienna il ventiseiesimo Congresso del Movimento Europeo del Fair Play (EFPM) cui concorrono quarantadue Paesi, comunitari e non. Housiaux, valente velocista e saltatore in lungo belga negli anni settanta, condivide l’idea del Comitato Italiano, che le buone prassi e il rispetto delle regole, la filosofia shakespeariana del gioco corretto siano da esportare in ogni ambito della società civile, affinché si realizzi una vera e propria transizione etica, come necessaria premessa a qualsiasi altra, comprese quella energetica e quella digitale. L’altra novità è che la Vice Presidenza è stata assunta da una donna, la lettone Baiba Veisa, che ha raccolto il testimone da Miroslav Cerar, mitico “oro” olimpico della Ginnastica e da Erdogan Aripinar, decano del giornalismo sportivo turco. Sicuramente, adesso, molto si dovrà fare per promuovere un corretto stile di vita attraverso l’attività fisica e la pratica dello sport in un contesto ambientale sostenibile. Questa è la scommessa di grande attualità da affrontare con una attività di comunicazione e formativa di alto profilo, cui punta in particolare il Comitato Azero, presieduto da Isayev Khazar. I lavori presieduti dall’uscente Christian Hinterberger, eletto a Verona nel 2012, si sono svolti in un contesto ideale, quello di Schönbrunn, legato alla storia e in particolare quella dell’Imperatore Francesco Giuseppe. Il Presidente del CNIFP, Ruggero Alcanterini, con l’altro Honour Member dell’ EFPM, Manfred Lammer e il Presidente della ENGSO, Carlos Cardoso, hanno sovrainteso alla elezione del nuovo Executive Committe, composto da Donuk Bilge (Turchia) Isayev Khazar (Azerbaijan) Robert Perc (Slovenia) Ioannis Psilopoulos (Grecia) Karatina Raczova (Slovacchia) Baiba Vesia (Latvia) Biserka Urbek (Croazia) e Hanna Wawrowska (Polonia).
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