Antonio Dal Cin chiede il riconoscimento come “Vittima del Dovere”
Continua la sua battaglia, Antonio Dal Cin, ex finanziere malato di asbestosi, a causa dell’esposizione ad amianto durante il servizio. La forza per andare avanti la trova dai suoi figli, di 10 e 4 anni, e dalla moglie, affetta da sclerosi multipla. Ed è proprio in nome del loro amore che continua a chiedere giustizia, affinchè riescano ad avere una vita dignitosa.
L’ennesimo atto eroico è stato quello di arrivare al Presidente della Repubblica. Si è rivolto a lui, con una lettera, per chiedere chiarezza sulla sua situazione che ormai continua a stazionare da ben 54 mesi.
Era luglio 2013. Quando il militare ha presentato la domanda di riconoscimento dei benefici previsti per le “Vittime del Dovere” ma ancora non è avvenuto tale riconoscimento. Nonostante nel decreto di riconoscimento della causa di servizio si legga nera su bianco il diritto di Antonio.
“All’esame della documentazione sanitaria e degli atti allegati è dato ravvisare, nel caso di specie, il nesso di casualità utile tra l’infermità denunciata dal richiedente e riscontrata dalla Commissione Medica con l’attività di servizio prestata e che, comunque, gli elementi e le circostanze di fatto evidenziati si prospettano in rapporto di valida efficienza etiopatogenetica con l’insorgenza e l’evoluzione della predetta affezione”.
Le dichiarazioni del Presidente Nazionale ONA
“Apprezzo e ammiro il coraggio e la determinazione di Antonio. Mi ricorda un po’ quei fanti che nel corso della prima guerra mondiale saltavano fuori dalla trincea sotto il fuoco delle mitragliatrici austriache. Che spesso continuavano ad andare avanti anche feriti. Antonio è così, colpito e ferito. Ma non prostrato nell’animo egli non striscia, ma si è rialzato in piedi, per portare avanti la bandiera della legalità e della giustizia.
Spero che il Presidente della Repubblica possa intervenire richiamando le Pubbliche Autorità al rispetto di quelle leggi che impongono la ragionevole durata del procedimento amministrativo in un momento nel quale assistiamo invece a una involuzione della tutela delle vittime e dei lavoratori, un momento nel quale sembra che i diritti regrediscano e che si torni indietro rispetto ai nostri valori costituzionali”, dichiara l’’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che sostiene Antonio in questa dura battaglia di legalità e giustizia ormai da più di 5 anni.
L’ex finanziere non si è mai arreso e continua ad onorare il suo giuramento, chiedendo che altri militari e anche tutto il personale civile dello Stato non sia esposto a cancerogeni.
Tra i suoi obiettivi vi è quello di far conoscere la sua storia in tutto il mondo, in modo tale che nessuno più debba morire a causa dell’amianto, fibra killer che ogni anno in Italia provoca più di 6000 decessi.