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Evolution?

Ho sempre sostenuto che l’uomo è il vero alieno di questa terra e che ci sia giunto già evoluto o involuto.

E’ impensabile che Gaia sia così perversa da concepire un figlio di tale indole e così diverso per comportamenti da tutto il resto dei viventi animali e vegetali, capace di modificare e modificarsi, al punto di arrecare danni orribili e irreversibili a se stesso e a miliardi di vittime innocenti.

Adesso si discetta sul cambiamento epocale determinato dall’avvento del web e della banda più o meno larga, dai tablet e dai computer, dai telefoni cellulari, dal virtuale che comporta la riconversione robotizzata del lavoro e percorsi formativi completamente diversi.

Diciamo che i nuovi analfabeti, magari con laurea, in difficoltà davanti ad una tastiera evoluta, sono degli svantaggiati privilegiati, ancora beneficiati da ciò che resta di originale, di naturale, dalle ultime opportunità, prima che le fake news stravolgano completamente una realtà di cui non siamo mai stati certi.

E allora? Allora bisogna chiedersi che senso hanno la filosofia delle buone prassi, il rispetto delle regole, l’altruismo, il volontariato, la solidarietà, il welfare, la pratica dello sport , la prevenzione salute… di fronte al cinismo imperante, alla prepotenza ed alla cattiveria vincenti, al male sventolato con le bandiere nere della nuova pirateria, al bene incaprettato dalla burocrazia e improbabili buoni maestri.

Tutto viene ridotto ad una questione di soldi e ci si sente dire che le misure di giustizia sociale non sono possibili per mancanza di risorse. Ma il denaro non è una invenzione dell’uomo ?

Forse è l’unico strumento che non si è modificato nella sua essenza e nella sua funzione, anche se è passato dal metallo alla carta e dalla plastica ai terminali. Con il denaro si può comprare la vita e finanche l’anima delle persone, ma non la salute e la felicità, come ci ricordava con la sua genialità Ettore Petrolini: E’ una canzone senza titolo,
tanto per cantare, per fare qualcosa…

Non è niente di straordinario, roba del paese nostro
che si può cantare anche senza voce…
basta la salute.
Quando c’è la salute c’è tutto.
Basta la salute e un paio de scarpe nuove,
e puoi girare tutto il mondo
e mi accompagno da me!

Per far la vita meno amara
mi son comprato questa chitarra,
e quando il sole scende e muore
mi sento un cuore cantatore.
La voce è poca ma intonata,
non serve a fare una serenata,
ma solamente a fare in maniera
di farmi un sogno appena è sera.

Tanto per cantare
perché mi sento un fremito nel cuore,
tanto per sognare
perché nel petto mi ci nasca un fiore,
fiore di lillà
che mi riporti verso il primo amore
che sospirava alle canzoni mie
e mi rimbecilliva di bugie.

Canzoni belle e appassionate,
che Roma mia mi ricordate,
cantate solo per dispetto
ma con la smania dentro al petto!
Io non vi canto a voce piena
ma tutta l’anima è serena,
e quando il cielo si scolora
di me nessuna si innamora.

Tanto per cantare
perché mi sento un fremito nel cuore,
tanto per sognare
perché nel petto mi ci nasca un fiore,
fiore di lillà
che mi riporti verso il primo amore
che sospirava alle canzoni mie
e m’arintontoniva de bugìe.

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