ALTRO GIRO, ALTRA CORSA, MA IL TEMA RIMANE SEMPRE QUELLO DEL RUOLO SOCIALE DELLO SPORT, QUELLO PRATICATO DA CHIUNQUE. OGGI PRENDO LO SPUNTO DALL’AUTRICE DI UN ALTRO LIBRO A DIFFUSIONE POPOLARE, NEGLI ANNI SETTANTA/OTTANTA, TRA GLI USA E L’EUROPA. MI RIFERISCO ALLA UMORISTA ERMA BOMBECK, CAPACE DI INTRATTENERE COLLABORAZIONI CON BEN SETTECENTO TESTATE AMERICANE E VOLATA SESSANTANOVENNE TRA GLI IPERBOREI PER UNA PERVERSA MALATTIA GENETICA (1996). LEI AVEVA LE IDEE CHIARE E MANDAVA MESSAGGI UTILI ALLE DONNE. AD ESEMPIO: ” NON PRATICO SPORT CHE PREVEDANO AUTOAMBULANZE AL TRAGUARDO, QUINDI NON SCIO, MA FAREI JOGGING PER ASCOLTARE IL MIO RESPIRO AFFANNATO”. INFINE,PER QUANTO RIGUARDA IL TENNIS, CI AFFIDIAMO PROPRIO AD UN CAPITOLO DI “SE LA VITA E’ UN PIATTO DI CILIEGE, PERCHE’ A ME SOLO I NOCCIOLI ?” BUONA RIFLESSIONE !