FRANCIA – ELEZIONI – A il 28,6% dei 47 milioni di iscritti alle liste elettorali si era già recato nei 67mila seggi aperti dalle otto di questa mattina. Si tratta di una cifra più bassa di quella del 2007 (quando era al 31,2%) ma in linea con quella del 2012 e nettamente più alta di quella del 2002 (21%), quando ci fu lo shock del passaggio al secondo turno del frontista Jean-Marie Le Pen.
Per il momento, i francesi hanno quindi smentito i sondaggi – secondo i quali il tasso di astensione potrebbe essere intorno al 27% – e risposto nel modo migliore alla sfida lanciata dal terrorismo.
Certo è difficile dire chi sarà avvantaggiato da questa mobilitazione superiore al previsto. Anche se storicamente la partecipazione più alta favorisce i candidati moderati e penalizza quelli più estremi.
Il prossimo aggiornamento sull’affluenza alle urne sarà alle 17. I seggi chiuderanno alle 19, e alle 20 nei centri urbani più grandi. Le prime proiezioni sui risultati dovrebbero arrivare verso le 19.30, ma si potranno trovare solo sui social network e sui siti dei giornali esteri, visto che la legge francese ne vieta la diffusione fino al termine del voto.
Normalmente i volti dei due qualificati per il secondo turno del 7 maggio appaiono sugli schermi televisivi alle otto in punto. Anche se quest’anno potrebbe esserci un ritardo di qualche minuto. Da un lato perché il divario tra i quattro principali candidati sembra molto esiguo e dall’altro perché i seggi chiuderanno un’ora più tardi e quindi gli istituti che realizzano le proiezioni partendo da un primo campione di 200 schede scrutinate in 500 seggi campione avranno meno tempo per realizzare le loro elaborazioni.
Tutti i candidati hanno già votato. E tutti aspetteranno i risultati finali nei loro quartier generali parigini. Con la sola eccezione di Marine Le Pen, che sarà nella sua roccaforte di Hénin-Beaumont, nel cuore dell’ex bacino minerario del Nord.