Di Ruggero Alcanterini
SOGNO AMERICANO – Care ragazze e ragazzi, siamo al paradosso della eliminazione fisica dell’avversario, perché Donald Trump sembra sia riuscito ad eliminare se stesso. La storia, di quella che consideriamo la principale democrazia consolidata sul globo, è piena di luci ed ombre, a volerle vedere. In un paio di secoli e più di storia, molto è rimasto nell’ambiguità e riposto nel mistero, l’ultimo dei quali è quel che è accaduto ieri al Campidoglio in Washington. Si tratta di una storia incredibile, troppo banale e scontata per non assomigliare a tutte le altre, che hanno lasciato tracce insanguinate avvolte nel dubbio. Provate a ragionare, cercate di darvi spiegazioni plausibili, che inesorabilmente appariranno troppo scontate e semplici, come capitò per Lincoln, John e Robert Kennedy, Martin Luther King e l’incredibile attentato alle Torri Gemelle. Il reverbero di questo modo di concepire e fare la storia, ci ha riguardato più volte e come. Due per tutti ne hanno fatto le spese in modo tragico ed altri, con noi, ne hanno pagato caramente le conseguenze, da Mattei, a Moro, a Craxi, con tutto quello che ha comportato per il Bel Paese, sistematicamente e più volte stoppato nel pieno aire della sua rinascenza, dal 1962 in poi. Tutti sappiamo del sogno, del modello ispiratore americano per l’ipotesi comunitaria, che avrebbe dovuto fare, di quella che è una Unione intorno all’EURO, una realtà basata su pari diritti e pari doveri di tutti i cittadini, quella mai nata degli STATI UNITI D’EUROPA. Adesso abbiamo conferma, che stiamo ancora rincorrendo un’utopia, forse pericolosa, quella stessa che aveva stregato Giuseppe Mazzini ed Aldo Spinelli, quel sogno amerikano capace di imprigionarci e di trasformarsi in incubo.