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EDITORIALE DEL DIRETTORE Ruggero Alcanterini 10 febbraio 2021

Di Ruggero Alcanterini

 

 

 

ANTICORPI – Che siano monoclonali o no, sempre anti corpi sono, nel senso della possibile negata salvezza dei viventi. Se in nome della burocrazia, piuttosto che dell’emergenza, l’uso non ne viene autorizzato, se non in casi particolari, com’è stato il caso di Donald Trump, allora Presidente degli Stati Uniti ed altri, allora si entra nel tema dei privilegi. Si parla di uso utile soltanto nei primi giorni di malattia, quando si tende a minimizzarla e di non efficacia, quando ormai i polmoni ormai sono bloccati, compromessi dai trombi. Poi, qualcuno, una fortunata signora, soccorsa dalla equipe dello Spallanzani intervistata questa mattina per la RAI – Uno Mattina – ha dichiarato di aver provato la cura extrema ratio, ben oltre la fase iniziale del contagio da COVID e che ne uscita perfettamente guarita. Altri, senza vaccino e senza monoclonale, palleggiati da un nosocomio ad un altro, ne sono usciti cadaveri, senza riparo. Sono davvero troppi i morti per eccesso di “regole” da tempo di pace, mentre si è in guerra. Se cadono bombe sui civili e li si deve soccorrere, salvare a prescindere, non possiamo pensare di testare bende e cerotti, ma dobbiamo prestare soccorso con ogni mezzo. Adesso qualcuno pensa di correre tardivamente ai ripari, con un Decreto che avvia le procedure d’eccezione, visto l’andamento delle vaccinazioni, ma la cura monoclonale anticorpale verrà ancora lesinata sine die, in nome di una burocrazia più forte della ragione. Per tutte le vittime registrate e quelle preannunciate, per tutti noi predestinati, un amen.

 

 

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