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EDITORIALE DEL DIRETTORE – IL FAIR PLAY DEL FESTIVAL

Ruggero Alcanterini

IL FAIR PLAY DEL FESTIVAL – Ieri sera, puntualmente è andato in onda il Festival, quello che tramite San Remo, finisce ogni anno per rappresentare lo stato dell’arte nel Bel Paese. Giustamente, causa pandemia, platea e strade vuote. Palcoscenico pieno di genialità e stramberie, con prevalenza delle seconde. Il trionfo del Fair Play si sarebbe celebrato con la presenza congiunta di Ibrahimovic e Lukaku, con un gorgheggio in sintonia e una stretta di mano, tanto per chiudere una delle pagine più becere della ribalta calcistica, siglata con la squalifica per entrambi. Per carità, si trattava soltanto della Coppa Italia, quella cui si vorrebbe attribuire un significato simbolico particolare. Ma la RAI? Ma la RAI no, come la notte ! Sull’episodio ha scartato la banalità di un segno di pace e compiendone un cinico sorvolo ha deciso di premiarne uno dei protagonisti, Ibra, piuttosto che Luka. Dichiamo, per il destriero di Viale Mazzini, che un intervento a zampa tesa non si nega a nessuno e che non c’è VAR che tenga. Per il resto, se la fiera del kitsch deborda, per la gioia dei nudi braccioli e degli aspiranti fuori di testa, per altro verso la professionalità di Fiorello recupera in chiave ironica il dubbio gusto di certi messaggi. Eppure, quanti veri talenti, quanta buona musica e quanti valenti agonisti rimangono fuori da quel rituale apparire, per scelta o destino. Forse il Festival andrebbe ripensato, dandogli quella dignità che meriterebbe di avere l’Evento, che non elude il ruolo istituzionale senza rispettarlo compiutamente. Per questo, sono certo che nei giorni avvenire non mancheranno altri spunti per stralunare basiti, mixando ancora musica e sport, nell’attesa forse vana dell’auspicato trionfo del bene.

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