Di Ruggero Alcanterini
Nella CASA DELLE ARMI, al Foro Italico, si esibiscono i cento anni del pugilato in Italia. Tanti bei ricordi in mostra, parte dei quali li condivido per aver vissuto memorabili appuntamenti con la noble art tra il Palasport, il Palazzetto e il Pallacorda, dal 1961 al 1968, quando si concluse la mia esperienza all’Agenzia Italia e a La Gazzetta dello Sport, dove i miei maestri erano Pippo Molinari e Roberto Fazi. Devo però dire che fu poi illuminante la mia collaborazione con Bruno Beneck,allora Presidente della FICTS (la Federazione Internazionale del Cinema e della Televisione Sportiva – CIO ) che nel 1994 mi mise in tandem – su suggerimento di Augusto Frasca – per il Festival dei Festival del Cinema Sportivo, puntualmente andato in onda nel 1995, in quel di Gaeta. Beneck sosteneva giustamente la primogenitura di Edison, che si avvaleva della collaborazione di DIckson, rispetto ai Lumiere , giunti al traguardo soltanto un anno dopo (1895 – 1896) grazie al mancato brevetto (per pura distrazione) dell’americano e alla perforazione tonda, anzichè quadrata della pellicola. Il pezzo forte del nostro Centenario Sportivo del cinema, nel 1995 a Gaeta, fu proprio un “trailer” muto, ìspirato alla boxe. Per Dickson era necessario girare all’interno dello studio in quanto il kinetografo doveva essere costantemente alimentato con elettricità. Inoltre, le immagini, visionate attraverso il kinetoscopio, apparivano molto piccole allo spettatore. Era dunque opportuno ridurre al minimo la messa in scena per rendere il più possibile leggibile l’immagine. I primi filmati prodotti nel laboratorio di Edison erano principalmente brevi esibizioni di pugili, acrobati, sportivi o ballerine, ripresi perlopiù su uno sfondo nero, dove di rado comparivano più di tre personaggi. Ma per tornare alla nostra storia italica della boxe, quella del FPI, io ho una mia personale romantica visione di questa disciplina forte ed umile, spettacolare e tragica, ricca e povera al contempo, come quella da dove provengo, l’atletica. Siamo di fronte alle radici dello sport con la sua storia millenaria, agli eredi in linea diretta degli eroi omerici, dei giochi antichi con le loro regole e all’agonismo anche estremo. Siamo alla fonte di incredibili emozioni e suggestioni per l’immaginario collettivo…