Di Ruggero Alcanterini
CHISSA’ COSA AVREBBE PENSATO IL NOSTRO AMATO OSCAR BARLETTA (ANCHE LUI PREMIO ALTIS NEL 1996) DI QUESTO DISASTRO CHE STA COLPENDO IN MODO IRREPARABILE ANCHE GLI AMICI TUNISINI. IL MIO PENSIERO VA AD UN ATLETA SIMBOLO, MOHAMMED GAMMOUDI, CHE NEGLI ANNI SESSANTA VENIVA CRESCIUTO DAL PRECETTORE “ETRUSCO” NELL’ACCADEMIA DI ORVIETO, PORTANDOLO ALLA CONQUISTA DELL’ORO OLIMPICO SUI 5000 (1968) E TANTI ALTRI SUCCESSI. ALLORA CIVITAVECCHIA (PYRGI) E TUNISI (CARTAGINE) CI APPARVERO EMBLEMATICAMENTE COME DUE FACCE BELLISSIME DI UNA STESSA MEDAGLIA, QUELLA DI UN MEDITERRANEO UNITO DA COMUNI RADICI, TANTO DA AVER INDOTTO LA NASCITA DI UN APPUNTAMENTO MIRATO E PIENO DI POSITIVE OPPORTUNITA’ D’INCONTRO. I GIOCHI DEL MEDITERRANEO, PARTITI NEL 1951 DA ALESSANDRIA D’EGITTO, CARATTERIZZATI DALLA PRIMA PARTECIPAZIONE FEMMINILE PROPRIO A TUNISI NEL 1967 E TRANSITATI PER NAPOLI (1963)BARI (1997) E PESCARA (2009) COSTITUISCONO UNA POSSIBILE PIETRA ANGOLARE SU CUI TENTARE DI COSTRUIRE O RICOSTRUIRE UNA SINERGIA VIRTUOSA TRA L’EUROPA E GLI ALTRI PAESI CHE SI AFFACCIANO SUL “MARE NOSTRUM”…