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ECO RIFLESSIONI Ruggero Alcanterini 23 FEBBRAIO 2021

DI Ruggero Alcanterini

 

 

L’ALBERO E LA VITA – Questo è un messaggio per coloro che ignorano e per questo non hanno rispetto per i valori fondativi della vita, compresa la vegetale, con cui si è simbiotici e verso la quale si hanno straordinarie responsabilità. Salvo i sensi di colpa che hanno portato alla venerazione per le ultime testimonianze rimaste in luoghi esemplificativi come l’Islanda e l’Isola di Pasqua, l’uomo sembra portato naturalmente al non rispetto per la vita e in particolare proprio per la vegetale, per coloro che pur vivi e pur vegeti rischiano la pena capitale senza colpa alcuna ad ogni piè sospinto o balcone esposto. Fermo restante il principio che l’albero e le grandi comunità di piante costituenti le foreste sono elementi fondamentali per la salvaguardia della dinamica naturale sul nostro Pianeta Terra, il formidabile significato simbolico e il valore paesaggistico, culturale dell’albero è fuori discussione, sino a mitizzarlo, sempre che non se ne ignorino i presupposti, sino al punto di sbarazzarsene, come sembra sia accaduto recentemente dalle nostre parti, facendo legna di piante storiche secolari.

 

«Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Al vincitore darò da mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio.»

 

Non a caso, questo si recita nell’Apocalisse di Giovanni e non a caso, innumerevoli pagine di testi sacri e di letteratura, sotto ogni latitudine, ci riconducono naturalmente al misterico sacro verde delle foreste, così straordinariamente forti delle loro biodiversità e così terribilmente fragili, esposte ad ogni possibile vessazione. Ricordiamoci che l’albero può essere motore di trasmissione dal veicolo al sistema economico, che può essere associato come “cuccagna” al gioioso clima dell’evento popolare, alla stessa festa che viene dedicata agli alberi per rigenerarne le colture, al navigare sino a divenirne essenziale “maestro”, così come essere genealogico per capire da dove veniamo e dove potremmo arrivare, sempre che qualcuno non decida di segare il ramo dalla parte sbagliata, che non sia costretto a gridare “ALBEROOO!!!”, mentre precipita lui stesso nel profondo della sua incoscienza e del suo insano egoismo di “ homo homini lupus”.

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