Di Ruggero Alcanterini
DALLA TURCHIA ALLA GRECIA, AL “CORONA”, ACQUA ALLE CORDE O FUOCO ALLE POLVERI ? – Nel dubbio dell’alternativa proposta dal titolo, forse occorrerebbe proprio un bel “Si salvi chi può!”, vista la situazione senza via d’uscita in cui si è venuta a trovare la disarmonica, disorganica ed impotente Unione tra Paesi d’Europa, salvo la Gran Bretagna che ha ormai ritirato il ponte levatoio dal Canale della Manica. In buona sostanza il Sultano Erdogan continua senza remore e mezzi termini ad usare i profughi di una guerra al confine con la Siria, che lui stesso alimenta, senza più quel che era il salvifico cuscinetto kurdo ed i loro garanti, i defilati americani e l’alibi ISIS. Adesso il gioco si sta facendo duro, diretto e il tentativo è quello di mettere in mezzo Grecia e Bulgaria, di far saltare i nervi e di nuovo i cordoni della borsa UE. Dunque acqua sulle corde della diplomazia o fuoco sulle polveri dei sentimenti nazionali, a cominciare dal greco, mentre gli altri governi sono in emergenza sanitaria, economica e sociale, alle prese con il Coronavirus? Onestamente, la chiusura a tempo di scuole, università e luoghi indoor per sport, meeting e spettacoli, la trovo una soluzione elementare, peraltro collaudata in occasione di vacanze e feste comandate, piuttosto che di altre contingenze. Giocare a porte chiuse farà bene. Il raffreddamento degli eccessi da tifo, delle violenze e dei ricatti di chi su questo lucra abbasserà anche i costi dell’ordine pubblico, inviterà all’intimità casalinga, davanti alle tv, gli appassionati, che lì sfogheranno le pulsioni, anche con sciarpe d’appartenenza al collo. Vorrei ricordare al riguardo che, in occasione dei Giochi di Roma 1960, molti impianti (quelli di atletica leggera tutti) rimasero off limits a lungo per lavori straordinari, senza danno, anzi alla ripresa, in occasione del primo Meeting dell’Amicizia, inventato da Alfredo Berra e organizzato allo Stadio delle Terme di Caracalla, tutti fecero i loro record personali. Per il resto, cari miei, provate a pensare positivo, immaginando un uso contingentato dei mezzi pubblici di trasporto con mascherine obbligatorie, posto che il vincolo della distanza tra individui su metro, bus e treni diverrebbe impossibile in condizioni normali. Torneremo per un po’ podisti e ciclisti, useremo l’auto privata e torneremo a fare i compiti in casa con figli e nipoti, a curare gli hobby, a mettere ordine nel cuore e nella mente, in attesa dell’alba che verrà.