Di Ruggero Alcanterini
LA SCOMPARSA DI ROBERTO ROBERTI – L’AMICO AUGUSTO FRASCA, SEMPRE UN PASSO AVANTI A NOI TUTTI, MI HA DATO POCO FA UNA TRISTE NOTIZIA: PURTROPPO IL GENERALE ROBERTO ROBERTI, SI E’ INVOLATO PER RAGGIUNGERE GLI IPERBOREI. LUI ERA STATO UN PILASTRO DEL PENTATHLON MODERNO, MA IO L’AVEVO CONOSCIUTO COME QUADRO STRATEGICO PER L’ORGANIZZAZIONE DEI GRANDI EVENTI, CHE CON LA FIDAL REALIZZAMMO NEGLI ANNI ’70 E ’80, DAI CAMPIONATI EUROPEI DEL 1974, AI CAMPIONATI DEL MONDO DEL 1987, QUINDI COME SEGRETARIO GENERALE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AZZURRI D’ITALIA. ECCO UN PRIMO BREVE RICORDO DI ROBERTO ROBERTI ATLETA E TECNICO: Calciatore dell’U.S. Fiumana, nel 1938 si trasferisce a Roma, ingaggiato dalla S.G. Lazio. Subito dopo gli eventi bellici, si dedica al pentathlon moderno.
Nel 1950 indossa la sua prima maglia Azzurra, vincendo a Berna il Criterium Internazionale Svizzero. Nel 1951 e nel 1052, sempre a Berna, si classifica rispettivamente 2° e 5°.
Nel 1951 partecipa al campionato mondiale, disputato ad Helsingborg in Svezia, classificandosi 14° (primo degli italiani) su 60 partecipanti. Nel 1951 e nel 1952 disputa nove incontri internazionali in azzurro, e viene inserito nella ristretta rosa dei “P. O. 52”.
Nel 1952, nel corso di una preolimpionica a Thun (Svizzera) subisce un incidente che gli preclude la possibilità di partecipare alle Olimpiadi di Helsinki, ove peraltro è presente come riserva. Gareggia ancora saltuariamente fino al 1954, mentre nel 1957 viene nominato responsabile tecnico della rappresentativa nazionale per le Olimpiadi di Roma del 1960.
Nel 1958, peraltro, conclude le sue presenze in maglia Azzurra, in maniera singolare, a San Antonio (USA), dove recatosi come tecnico, a causa di un incidente occorso ad un atleta azzurro, decide di gareggiare (dopo quattro anni) per evitare che la squadra non potesse rientrare nella classifica per nazioni. In totale ha indossato la maglia Azzurra 14 volte, in anni in cui il pentathlon moderno prevedeva pochi incontri a carattere internazionale.