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ECO REMEMBER DEL DIRETTORE – Ruggero Alcanterini – 22 MARZO 2017

Di Ruggero Alcanterini

 

 

CON LORO – E così ieri, alla Federazione nazionale della Stampa, Paola Spadari, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, mi ha consegnato una bellissima targa in argento, testimonianza del mezzo secolo e più di storia che mi porto dietro, per averne parlato e scritto e per averla vissuta in compagnia di migliaia, se non milioni di compagni di viaggio, perché tanti sono quelli che sono stati coinvolti con me nella comunicazione in tutte le declinazioni possibili, dai comunicati ciclostilati, ai servizi d’agenzia, quotidiani, periodici, on line, radio e tv. Ma ieri, in quella sala spartana di Corso Vittorio, ad un passo dalla Mole Adriana e San Pietro, presente a sorpresa anche il Presidente della FIDAL, Alfio Giomi, sono fisicamente ripiombato indietro nel tempo, a fianco di amici di sempre, come Elio Papponetti ed Ettore Nuara con me a La Gazzetta dello Sport negli anni sessanta, Franco Recanatesi, Luigi Covatta… Ma la cosa più sorprendente, è stata quella di ricordare di colpo tutti insieme gli straordinari personaggi che a partire dal 1960 mi hanno preso per mano e condotto all’ingresso ufficiale nell’Ordine e nella professione, appunto nel 1966. Parlo di Bianculli, di Berra, Lolli, Molinari, Gagliano, Valenti, Moretti, Melillo, Ghirelli, Zanetti, Sabelli Fioretti… tutti lì con me, sorridenti convitati di pietra, salvo Italo (Gagliano) e Guglielmo (Moretti) assolutamente ancora vispi e interattivi:

 

…Scatta l’applauso sordo e senza come

 

Ecco va in scena la muta premiazione

 

Quella platea di tanti personaggi

 

Che ieri eran ma non oggi

 

Ti ricordo Censo come fosse ieri

 

Tu mi dicesti vai come tu speri

 

Voi mi accoglieste in quel del Corriere

 

Loris e Alfredo a farmi da maestri di mestiere

 

Il sole sul cross fu il mio primo scritto

 

Pippo all’Italia mi mise lo storto al dritto

 

Italo e Paolo mi accolsero al Babuino

 

Guglielmo di Raisport mi fece da padrino

 

Antonio e Gualtiero megadirettori

 

Mi misero alla frusta per star dentro o fuori

 

Mitica la linotype bello il microfono

 

Odo ancora dei portatili tasti il tono

 

Telefoni in cabina steno emozioni

 

Ko ed urla dai palastadi a milioni

 

Ti ricordi Giuseppe le insonni notti alla tipo Abete

 

Quel Selesport aggiungeva alla Gazzetta oltre la fame la sete

 

Corri Ruggero alla radiostampa

 

Col fuorisacco al treno prima che scappa

 

Fu quello l’inizio di un secolar cammino

 

Di cui con voi ho percorso soltanto

 

la metà del primo

 

Tratto ho il dado con grande decisione

 

Lontana è ancor la meta e devo correr da campione

 

Porto con me le vostre palme

 

Dalle gloriose penne oggi con il computer all’arme !

 

(Nelle foto, ieri con Paola Spadari e nel 1966 con Giulio Onesti, Giosuè Poli…)

 

 

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