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ECO REMEMBER DEL DIRETTORE Ruggero Alcanterini – 15 FEBBRAIO 2016

Di Ruggero Alcanterini

 

 

 

Come sapete, COMUNICARE LO SPORT è una iniziativa andata in onda nell’ultimo periodo e con grande successo. La FYM, componente strategica per gli aspetti formativi e di coaching, che hanno contraddistinto i quattro eventi, che si sono succeduti dal monumentale Stadio di Domiziano in Agone (Piazza Navona) all’Auditorium delle Federazioni-CONI, organizzati in collaborazione con il C.N.I. Fair Play e la Irideventi, ha introdotto il concetto di flessibilità, come elemento determinante per il raggiungimento del successo. Ognuno di noi ha un progetto generale di vita, più o meno valido, più o meno motivato, dalle cose più umili a quelle potenzialmente immani. Proprio nella capacità di osservarsi, capire ed eventualmente correggersi sta il segreto del successo. La rinuncia è un limite, una linea di demarcazione che fa la differenza, la sconfitta. Il coraggio di affrontare le variabili in corso d’opera ci riporta ad una ragionevole forma interpretativa di cosa facciamo appunto nella vita, che è di per se stessa la nostra personale avventura in questo universo mondo, solo parzialmente esplorato. Uno per tutti, porto l’esempio di Antonio Gaudì, che ci ha lasciato delle opere straordinarie frutto della sua fantastica creatività a modulazione flessibile. Mentre si “osservava”, rapito nella totale astrazione, in cui ricercava la flessibilità, finì sotto l’unico tram circolante a Barcellona, il primo della storia della Città, il 7 giugno del 1926. In questo caso, rimase incompiutà la Sagrada Familia, ovvero l’Opera della sua vita, come prima o poi capita a tutti gli umani. A Barcellona, sessantasei anni dopo la fatale astrazione di Gaudì, nel 1992, si realizzò una edizione virtuosa dei Giochi Olimpici, frutto di quel concetto di progettualità flessibile, che portò la Capitale catalana a trasformarsi definitivamente in una delle più belle ed efficienti città del mondo: un esempio per l’ennesima sfida che Roma si accinge ad affrontare e per il progetto che verrà presentato tra due giorni.

 

NEL 2016, IL PROGETTO DI CANDIDATURA ITALIANA PER IL GIOCHI DEL 2024 NAUFRAGO’ PER VIA POLITICA, COME RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE QUELLI 2020/21 IN GIAPPONE , PER VIA COVID. COME DIRE, SIAMO NELLE MANI DEL DESTINO, MAGARI CINICO E PURE BARO.

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