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ECO REMEMBER DEL DIRETTORE Ruggero Alcanterini 14 FEBBRAIO 2016

Di Ruggero Alcanterini

 

 

Era scritto che avrebbe trionfato “STADIO”, con “UN GIORNO MI DIRAI” , il gruppo musicale che a Sanremo si era classificato ultimo con il brano “Allo stadio” nel 1984 ed aveva replicato con la “maglia nera” nel 1986, con “Canzoni alla radio”. Ma secondo il principio biblico “gli ultimi saranno i primi” (Matteo) a distanza di trent’anni, i nostri hanno colto la vittoria, passando naturalmente per il “PROCESSO DEL LUNEDI’ ” nel 1987 (con “Tu vuoi qualcosa”, adottata come sigla della popolare trasmissione sportiva tv). Ma perché era scritto? Perché, in questa edizione del Festival, gli sportivi l’hanno fatta da mattatori, a cominciare dal “centenario” super atleta Peppe Ottaviani. Ma anche perché sta arrivando il momento della conoscenza e della consapevolezza del primato italiano in materia di STADI, ovvero quello che deteniamo con lo STADIO di DOMIZIANIO, fatto costruire nell’85 d.C. dall’Imperatore nell’area oggi occupata da Piazza Navona, in Roma e dove il Progetto, preparato dal CONI con il Comitato promotore della Candidatura di Roma per il Giochi del 2024, identifica il “SALOTTO OLIMPICO”. Naturalmente, sono uscite anticipazioni rispetto alla presentazione ufficiale del prossimo mercoledì 17 febbraio al Palacongressi dell’EUR e la cosa divertente è che, dopo una prima attribuzione dello storico stadio a Diocleziano, da parte del Corriere dello Sport-Stadio, Repubblica ha invece localizzato lo “scoop” sul Palatino, dove effettivamente esiste il secondo stadio, che fu finito di costruire nel 92, ma che era destinato unicamente ad imbellire i palazzo imperiale ,con lussureggianti giardini e attività equestri. Ma tant’è, adesso Roma Olimpica aggiunge un altro mitico stadio alla sua collezione museale, che però vede pezzi fatiscenti e in attesa di urgenti interventi, com’è il caso del Nazionale/Torino/Flaminio, che sta assumendo l’aspetto di una Città Maya, purtroppo non suggestivamente perduto nella jungla, ma saccheggiato e sommerso da rifiuti ed ortiche: sorte comune con il grande complesso del Forlanini, che io aggiungerei all’ipotesi olimpica, come straordinaria opportunità, ovvero il più grande polo scientifico culturale dedicato allo sport ed alla salute, con museo nazionale di livello internazionale, biblioteca, centro studi e ricerche destinati alla prevenzione salute, attraverso l’educazione all’attività fisica. Potrebbe essere una grande occasione di riscatto per Roma e il nostro Paese. Ma questa è soltanto una mia fantasia del mattino di San Valentino. AUGURI A TUTTI GLI INNAMORATI DELLA VITA !

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