COLUI CHE FU
Guardo incredulo quel che resta
Di colui che per settant’anni fu in festa
Di verdi pigne generoso
Alto grande e poderoso
Un bel giorno finito io in ospedale
Lui ebbe il colpo del dolor che assale
Oggi la sua lapide è di legno
Marce radici nell’umor terrigno
Schegge rugginose di corteccia
Ricordano l’antica allegrezza
Respirano giulivi gli ulivi
Libero è l’orizzonte sino ai declivi
Sprazzi di sole tra le nubi
Spruzzi di pioggia sugli ignudi
Relitti d’un tempo laggiù
Quando viveva colui che fu.