Di Ruggero Alcanterini
Appena due giorni fa, sabato scorso, i giovani della ENGSO hanno provato l’ineguagliabile emozione di accedere dall’immensa assolata Piazza Navona alla curva del più antico stadio monumentale del mondo, finito di costruire dall’Imperatore Domiziano nell’85 d.C., passando per la corte del palazzo cinquecentesco costruito da Jacopo Barozzi da Vignola e già si profilano nuovi eventi e sviluppi di storica importanza per quella che fu la straordinaria ribalta dei Giochi Agonali [der. di agone 1; cfr. gr. ἀγωνισμός «lotta»]. In realtà, gli “Agonali” ( ovvero l’Agon Capitolinus, voluto sempre da Domiziano nell’86 d.C. in onore di Giove ) avevano una formidabile vocazione popolare, accomunando ai giochi atletici – che si sarebbero svolti in modo solenne ogni quattro anni – ogni altra attività che avesse il profilo della festa. Questa abitudine di convergere nello Stadio, i romani la mantennero sino al XIII Secolo, ovvero sino a quando lo stesso non divenne una cava di pietra e laterizi. Per questo e mille altre ragioni, il Comitato Nazionale Italiano Fair Play ha avvertito il ruolo di questo luogo unico al mondo e si è impegnato moralmente per il suo ritorno in auge, stante lo straordinario lavoro di restauro e intelligente ripristino nella funzione culturale da parte della gestione guidata da Matteo Tamburella, di concerto con le istituzioni preposte ai beni culturali. DEL MEETING ENGSO-CNIFair Play DI SABATO E DELLO STADIO DI DOMIZIANO, ECCO LA GALLERIA FOTOGRAFICA…