Dieci volte più potente della cocaina, con effetti più lungi a decisamente più devastanti per chi la assume. Si tratta della shaboo, la cosiddetta “droga dei filippini”. Una sostanza consumata e prodotta in Asia, soprattutto Thailandia e Filippine, ma che negli ultimi anni si sta diffondendo anche in Italia. Una droga che potrebbe essere anche il movente dell’ultimo episodio di cronaca avvenuto a Roma la sera di domenica, quando un uomo filippino di 50 anni è stato accoltellato nei pressi della stazione di Valle Aurelia da un suo connazionale dopo una lite, probabilmente entrambi sotto l’effetto della sostanza. Il grave fatto di cronaca ha nuovamente riacceso i riflettori su un mercato, quello della shaboo, diventato negli ultimi anni sempre più fiorente e radicato nel nostro Paese e anche Roma. Più difficile da acquistare, è una droga spacciata maggiormente all’interno di comunità immigrate.
Il costo di un decimo di grammo (una dose normale) si aggira intorno ai 40/50 euro rispetto agli 80/100 di un grammo di cocaina. Di fatto, si tratta di metanfetamina, una droga sintetica, dall’aspetto di un cristallo, pria di odore, caratteristica che consente a chi la trasporta di passare inosservato ai controlli aeroportuali. Viene consumata principalmente fumandola, e i suoi effetti sono visibili anche dopo dosi minime, pari a circa a un decimo di grammo. Tra questi, può causare euforia, annullare fame e senso di fatica anche per 14-16 ore. Inoltre, è in grado di causare dipendenza immediata e portare a comportamenti violenti, ansia, paranoia, confusione, insonnia e disturbi della personalità, preceduti, solitamente, da stati di euforia e apparente lucidità data dal rilascio della dopamina.
Nel breve-medio periodo, invece, può provocare convulsioni, atteggiamenti violenti, totale mancanza di sonno, perdita di appetito, di denti e di capelli, arrivando, per alcuni, fino alla deformazione del viso. Il tutto in pochissimo tempo. Bastano un paio d’anni, infatti, per passare da giovani a vecchi: cadono tutti i denti, il viso abbandona irrimediabilmente la propria struttura e la pelle si riempie di acne e piaghe. Si perde l’appetito e si arriva a lunghi periodi di digiuno fino alla morte. È bassissima, infatti, la percentuale delle persone che hanno provato la metanfetamina e sono riuscite a sopravvivere dopo dieci anni. Nata alla fine dell’Ottocento in Giappone, la shaboo è arrivata in Italia una decina di anni fa. Tra le prime città invase dalla droga è stata Milano, per poi espandersi anche ad altre città italiane, inclusa la Capitale. Una sostanza molto diffusa soprattutto nelle comunità del Sud Est asiatico. Secondo varie fonti veniva utilizzata per mantenersi svegli e attivi durante faticose giornate di lavoro. Negli ultimi anni, tuttavia, sono aumentati anche i consumatori italiani sebbene per reperirla bisogna essere ben addentrato nel giro di spaccio.