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DI MARIA BATTE NANTES E SI PORTA A CASA IL PALLONE

SZCZESNY 6,5 Inoperoso per i primi 45 minuti ed oltre. All’88° Mohamed, quello che lo aveva trafitto all’andata, ci riprova. Ma l’esperienza messa da parte, lo aiuta. I padroni di casa non segnerebbero nemmeno se giocassero una settimana…

DANILO 6 Abbiamo ammirato ben altre prestazioni, ma anche solo non strafare è già un merito. D’altronde c’è, come da Vagnino tanto tempo fa. (BONUCCI S.V. Passaggio di fascia tra capitani. Trova il tempo per fare un lancio molto simile ad una ciofeca, ma faccio finta di nulla)

BREMER 6,5 Della serie: in area comando io. Di testa è insuperabile, di piede è brasiliano e di palleggio dà dei punti a tanti giovanotti volenterosi e niente più. Viene avanti una volta e nessuno ha il coraggio di contrastarlo.

ALEX SANDRO 7 Dopo Sua Maestà Angel è il migliore della Juve. Non ho visto un intervento approssimativo che uno, a sinistra domina, al centro fa superiorità, avanti pressa, indietro ha la naturalezza dello “scafato”. Non mi dite che era suo fratello…

DE SCIGLIO 6,5 E’ l’accusa vivente di quanto sono prevenuti taluni tifosi che fatico ad individuare per tali. Svolge il suo compito tattico con la precisione di un orologio svizzero, tenendo in allarme la sinistra della difesa bretone. Simon e Pallois (gran gara a Torino) subiscono le folate del “buon Mattia” per gran parte del 1° tempo. Troppo buono, il “buon Mattia” per non diventare il bersaglio dei soliti privi di movimenti rottellatori. (CUADRADO 6 Meriterebbe di più, ma il fallo idiota che riserva a Ganago a tempo quasi scaduto e punito giustissimamente col giallo, lo squalifica. Per 2 volte cerca di chiudere il fraseggio niente male degli avanti bianconeri, ma l’ultimo controllo non è dei migliori)

FAGIOLI 6,5 E’ leggero come la panna montata, a tal punto che talvolta sembra facile preda degli sfoghi degli incontristi francesi. Prende botte a destra e a manca, ma non demorde e continua a stare nel vivo del gioco. Ha il grande merito di innescare l’opera d’arte del Fideo, ma se ci fosse stato un altro al posto di Angel, chi se ne sarebbe accorto?

LOCATELLI 6,5 Schematico, geometrico, essenziale. In altre parole, lasciate che la palla venga a me. L’ordito di centrocampo si snoda liscio come l’olio e trova un perché. Forse una delle poche partite in cui la terra di mezzo bianconera non va in crisi e la presenza di Manuel ha notevole importanza.

RABIOT 6,5 Forse meno appariscente di altre occasioni, ma i suoi raid in mezzo alle folate gialloverdi si fanno sentire eccome. Becca la sua razione di fischi da ex P.S.G. e ripaga la stima con una prestazione tanto oscura quanto utile. Ovviamente contro chi fischia.

KOSTIC 6 Meno sollecitato del solito, ma pronto ogni qual volta chiamato in azione. E’ ormai juventino a tutti gli effetti, per quantità e qualità. Sa anche dialogare, non solo crossare. E’ vittima di Eupalla filofrancese, che gli nega la gioia del goal verso la fine della frazione iniziale. E così, tra pali, traverse e “culi” vari siamo a quota 4. Poi si vince di “cortomuso”, sfido, io… (ILING JR. S,V, poco più di nulla)

DI MARIA 9 “ Ho visto cose che voi umani nemmeno immaginate”. Rido di gusto pensando a quando affermai che gli avrei dato “8 a prescindere” in tutte le partite, contrastato dai soliti tifosucoli tristi e privi di cultura calcistica. Così, stasera gli do 9, tiè!!!! Riceve una palla da Fagioli e mentre gli arriva, già pensa che essa finirà a fil di palo sul secondo palo. Semplice, no? E il Nantes è ai titoli di coda dopo 4 minuti. Da solo, ribadisco, da solo, fa strike: tacco, mano, rigore ed espulsione. Da solo, bambole!!! Se segna anche su colpo di testa, allora significa che non è per niente “legale”. Punto e basta. Se si conferma nel derby, facciamo spazio nel cuore, per un fuoriclasse come da tanto tempo non se ne vedeva sotto la Mole. Fino ai tempi di Roi Michel? Ne ho tanto il sospetto (PAREDES S.V. staffetta tra argentini campioni del mondo, ma anche in questo ci stanno le “categorie”)

KEAN 5 Non di meno, compari. Perchè di obbrobri ne ha fatti vedere il Moise, ma quanti palloni da giocare alla Moise, gli sono arrivati? Zero. E allora se i compagni lo fanno giocare al contrario di come lui sa giocare, è sempre colpa sua o sarebbe meglio servirlo in area con più continuità? Il Kean decisivo a La Spezia non ha cambiato connotati: ha solo cambiato palle a disposizione e fatalmente figurando da “brutto anatroccolo”. E’ uno con la maglia della Juve, non dimentichiamolo (VLAHOVIC S.V. Quante palle ha controllato meglio di Kean in un quarto d’ora? )

ALLEGRI 6,5 Sono pronto a scommettere che ci sarà sicuramente qualcuno che, invece di ammettere che di scontato non c’era nulla alla vigilia, motiverà con la pochezza dell’avversario, il superamento del turno. Mi piace vincere facile? No, solo che conosco gli juventini talmente bene da prevedere il loro palesarsi, meglio di quando Fischer faceva con Spasskij a Reykjavik. Alla lettura della formazione ho immaginato le facce dei soldati del plotone di esecuzione: tutte facce note e frequentate. Per una volta il mister ha vinto lui e tanti uccellacci del malaugurio, autentici campioni delle martellate sui “gioielli di famiglia”, si stanno leccando le penne. Certo, avere Di Maria dalla propria parte facilita il lavoro. Non si diceva però che sono i giocatori che arricchiscono gli schemi? O crediamo ancora al “sacchianesimo” secondo cui un giocatore vale l’altro, salvo poi avere bisogno delle genialità di Roberto Baggio? Ha il grande merito di non lamentarsi mai, di fare con la farina del proprio sacco, di non rischiare i “degenti”, fidandosi di chi resta e venendo ripagato con gli interessi. Non cade nel tranello dialettico che Kombouarè gli tende e la “figuarccia” la fa il francese, così impara… Una volta per tutte la vittoria in terra di Bretagna dimostra che a Torino il risultato è stato più frutto del caso e del meretricio di Eupalla che di reali valori espressi in campo. Allegri lo sapeva e ci faceva conto. L’espulsione e rigore, la palla che entra per qualche centimetro, la prima rete dopo 4 minuti, dimostrano che non si deve pretendere troppo dalla buona sorte: a fronte di un arbitro dalla consistenza monocellulare, quando si ripristina la “personalità” e la preparazione tecnica in un altro collega, le tessere vanno a posto in un battibaleno. Anche questo fa parte della cultura del nostro allenatore, ma a tanti sembra di parlare di coltivazioni extraterrestri… Marco Edoardo Sanfelici

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