Come dire, siamo tutti garantisti, salvo prova del contrario. Infatti, noi pensiamo da sempre che quello che conta è il risultato e che quel che conta per una collettività è che gli amministratori la curino, la favoriscano, la tutelino, costi quel che costi. Ecco, però, che nel caso di Anzio e di quanto accaduto ieri con l’operazione “Evergreen” della Guardia di Finanza, si avrebbe la prova che questo principio sacrosanto sarebbe stato tradito e noi aggiungiamo stupidamente. Perché? Perché dare degli zozzoni ai cittadini che sporcano è più che giusto, ma ricavare da questo un pretesto per averne un vantaggio è demenziale. Al netto di chi se ne frega, di chi pensa “tanto peggio, tanto meglio”, esiste pur sempre una maggioranza, magari prevalentemente silenziosa , ma di persone normali, che non solo ti giudicano, ma prima o poi ti sanzionano. Sicuramente la Procura di Velletri e la Guardia di Finanza di Nettuno saranno state allertate da comportamenti anomali e sospetti, ma prima ancora l’allarme è probabilmente scattato dalla evidenza ambientale, da un conto che non tornava in termini di decoro e nettezza per una Città, come Anzio, “neroniana” per lo splendore che l’imperatore più controverso della storia le aveva donato con la sua straordinaria villa porto. Crediamo che a questo punto le solite chiacchiere e le risse elettorali da bar stiano a zero, perché il problema è quello di contenere il danno assoluto d’immagine arrecato e che si aggiunge a quelli di un recente passato, quando le troupe televisive si concentravano sul pattume nelle Grotte di Nerone, piuttosto che sull’ennesima Bandiera Blu e l’ipotesi del Casinò al Paradiso sul Mare . La verità è che la politica con la “ P “ maiuscola ha smesso di essere una cosa seria ed attendibile a metà degli anni novanta e che sarebbe ora di recuperarne la dignità, non disertando le urne, ma affollandole e votando persone di qualità, specchiate e di spiccate capacità amministrative, animate da ideali e serio interesse per il bene della propria comunità. Ed è proprio questo il problema: quanti sono oggi disponibili a rinunciare alla propria professione ed ai propri interessi personali, ad una vita famigliare accettabile, per finire nel tritacarne che è divenuto ogni Municipio? Per concludere, al degrado della Città, quello fatto di rifiuti incontenibili, di verde improbabile, di buche e di marginalità pericolose , si aggiunge l’allarme del degrado morale, per il quale, in nome del garantismo che condividiamo con il Sindaco Luciano Bruschini, speriamo ci si debba ricredere e che quanto sta avvenendo si riveli soltanto un brutto sogno.
Ruggero Alcanterini