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Decisa la chiusura dei reparti di Ostetricia e Pediatria degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno

È di poche ore fa, la drammatica notizia dello spostamento dei reparti di Ostetricia e Pediatria degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno, a Velletri. Un evento che era nell’aria da tempo, a causa del calo nascite passato in pochi anni da 700 a 400 e alla mancanza di pediatri. Un fulmine a ciel sereno che ha colpito gli oltre 120mila abitanti di Anzio e Nettuno, che dipendono dal Presidio Ospedaliero. Non nasceranno bambini né potranno essere curati e ricoverati. Sarà un ospedale per soli adulti, che molto ingenuamente aveva allestito un reparto di pediatria con un percorso con l’otorino per le tonsilliti, uno con i neuropsichiatri per diagnosi che ora si faranno a Roma e comprato un polisonnigrafo, per registrare i parametri vitali dei piccoli pazienti, durante la notte. Tempo perso, perché la natalità per l’Asl Rm 6, è un questione di numeri se non ce l’hai nasci altrove. Mentre per le amministrazioni, la questione che non è riuscita ad impedire tutto questo qual’è stata?

Solo pochi fa la Regione Lazio scriveva in una nota ufficiale:

“Non sono previsti spostamenti di reparti. La Asl Rm 6, ha invece avanzato un’ipotesi di incremento di posti letto alla Regione per Anzio, non ancora approvata con DCA. In quella ipotesi non c’è spostamento di reparti da Anzio all’Ospedale dei Castelli.”

Domani invece sarà ufficiale la chiusura.

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