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DANTE, L’EUROPA E UN MOTTO CHE OGGI POTREBBE CONDIVIDERE

PASSO, PASSO SI CONFERMA IL MOTTO EUROPEO: “OGNUNO PER SE E L’EURO PER TUTTI! “. MA NOI DOBBIAMO PENSARE DI SALVARE ALMENO I NOSTRI CARATTERI FONDAMENTALI, QUELLI IN CUI POSSIAMO RICONOSCERE LA NOSTRA IDENTITA’. ANDIAMO DUNQUE ALLA RISCOPERTA DI CERTI VALORI, COME LA SINTESI TRA SISTEMA NATURALE E SISTEMA INSEDIATIVO, OVVERO LA DIMENSIONE SACRALE DEL PAESAGGIO, COME MOTIVAZIONE FORTE PER ESERCITARNE LA DIFESA. IL NOSTRO PAESE HA DAVVERO MOLTO DA PERDERE, OLTRE QUELLO CHE HA GIA’ PERSO, A FRONTE DEL SUO GENIO, MA ANCHE DELLA SUA SREGOLATEZZA. PER QUESTO, HO PRESO SPUNTO IERI DALLA INSULSA MOSTRUOSITA’ DELLA COPERTURA DELLO STADIO OLIMPICO ED OGGI DALLE IMMAGINI DI DANTE, CHE NON PRESCINDE DALL’ARMONIA MONUMENTALE DELLA SUA FIRENZE E DELL’OPERA DI ANTONIETTA IOLANDA LIMA, CHE TRATTANDO DI AMBIENTE E ARCHITETTURA POPOLARE IN SICILIA, NEL 1984, CI RACCONTAVA COME NEL MEDIOEVO IL PAESAGGIO ERA POPOLATO DA PRESENZE INVISIBILI, MA RICONOSCIBILI: OGNI ALBERO, AVEVA IL SUO SPIRITO, OGNI STAGNO IL SUO DIAVOLO, OGNI MONTAGNA IL SUO DIO, COME ACCADE ANCORA OGGI, SE TROVATE IL TEMPO DI AVVENTURARVI IN SOLITUDINE NELLA CAVA DELLE MERAVIGLIE A CARRARA O TRA I SUOI FIGLI ALBINI, AL FORO ITALICO, TRA I PINI VETUSTI E LO SGUARDO PREOCCUPATO DEL DIVINO “MONS MALUS”, CHE LI SORVEGLIA…

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