Le rivincite degli assessori di Nettuno. A distanza di mesi dalla caduta definitiva dell’amministrazione pentastellata, alcuni esponenti di spicco della giunta rivendicano molti progetti portati avanti e di cui si cominciano a vedere i risultati, Sugli scudi in questo caso l’ex vicesindaco Daniele Mancini, sempre molto attivo sui social network nel difendere il suo operato e l’ex assessore ai Servizi sociali Simona Sanetti, che ha rimarcato con orgoglio l’assunzione di quattro assistenti sociali per cui si era battuta molto in passato, oltre alla nuova concertazione dei Piani di Zona. Di sicuro i due assessori insieme a Guido Fiorillo, Stefano Pompozzi e Nanda Salvatori non hanno rinunciato all’idea di spendersi per la città e più volte hanno rimarcato l’interruzione forzata dell’ottimo lavoro svolto. Non a caso l’ex gruppo di assessori sta già lavorando in prospettiva delle elezioni del prossimo anno, provando a far leva proprio sull’ottima amalgama e sulle idee già sviluppate sinora.
Questi alcuni passaggi tratti direttamente da facebook, in primis quello di Daniele Mancini:
“Alcuni consiglieri e non solo, soffrivano i miei post (così come tutti gli assessori e/o portavoce del M5S fanno in tutta Italia da sempre) come fossero dei reati atroci contro l’umanità o addirittura lesa maestà. Altri ancora hanno festeggiato il 20 marzo 2018, preventivi alla mano, perché la Giunta dimessasi il giorno prima non avrebbe tagliato i nastri delle opere pubbliche che stanno venendo alla luce, frutto di 18 mesi di grande lavoro amministrativo per Nettuno”. Lo scrive l’ex Vicesindaco di Nettuno Daniele Mancini sula sua pagina Fb pubblicato la foto di un lavoro voluto dall’Amministrazione 5 stelle, di cui ha fatto parte per 18 mesi, in corso di realizzazione ai Cioccati”.
Questo invece il breve commento dell’ex assessore Simona Sanetti:
“Altra grande soddisfazione…mia! Il nuovo volto dei servizi sociali. Un lavoro silenzioso e costante. Nettuno oggi è migliore. Un grazie alla dottoressa Camarda e a tutto il personale che ha voluto e creduto in questo cambiamento, Ad maiora”.