Mario Bortolato, in arte ‘ Bort’, ha appena concluso la sua grande avventura terrena. Bort è stato il disegnatore delle “Ultime parole famose”. Ne sentiranno terribilmente la mancanza tutti i suoi fan, ma anche gli addetti ai lavori che a Bort hanno sempre guardato come a un Maestro nel suo genere.
A tal proposito incontriamo Daniela Prata, che nel settore del Disegno è una giovane promessa italiana in ascesa, e le chiediamo cosa ha provato quando ha appreso questa triste notizia: Leggendo questa notizia sono stata colta immediatamente da un sentimento di malinconia. Le vignette di Mario Bortolato mi hanno accompagnato per anni e anni, le aspettavo ad ogni apertura di una nuova Settimana Enigmistica, come un appuntamento fisso, una sorta di certezza a cadenza settimanale. Come quando da piccolina aspettavo l’uscita di un nuovo Topolino. Al disegnatore ti affezioni anche se non lo conosci di persona, anche se resta lontano, perché in realtà entra nella tua vita, con discrezione e in punta di piedi penetra nella tua anima giorno dopo giorno; si crea un filo invisibile tra te e lui, un filo fatto di vibrazioni che prendono vita ogni volta che guardi un suo personaggio. Ogni disegno parla del suo creatore, a volte grida a pieni polmoni la sua anima, per cui spesso bastano poche linee, quel tratto particolare, per indirizzare subito il pensiero nel riconoscerne la paternità e dire “È lui!”
Daniela ha un suo pensiero sul perchè tanto affetto verso Bort: Ogni settimana ci accompagnava, regalandoci un pezzetto di se stesso, e lo ha fatto in modo sempre puntuale per tanti anni; forse è anche questa fedeltà che ci ha fatto affezionare. Il fumettista è colui che crea un personaggio, o più di uno, li ripete centinaia, migliaia di volte, li fa parlare, li fa rivivere in tanti episodi, creando sempre nuove situazioni e ti costringe ad affezionarti a lui e ai suoi personaggi, stimolando la curiosità del lettore.
Daniela parla non solo da fedele lettrice di Bort, ma ne riconosce la grandezza artistica da addetta ai lavori, seppur orientandosi personalmente con la matita a creare non vignette bensì meravigliosi spezzoni di mondo che assomigliano – con l’esperienza che acquisisce con gli anni – sempre più a scene reali; sicuramente, la Matita accomuna tutti coloro che la usano per creare, pur con le dovute differenze di soggetti inventati e di contenitori di destinazione. Conclude convinta la talentuosa Prata: Chi disegna altro, crea ogni volta qualcosa di diverso, un personaggio nuovo; un’idea, una situazione, un messaggio nuovi. In bianco e nero o a colori. In grande o in piccolo. Con le sfumature e i chiaroscuri o senza. Ogni volta ci si reinventa. Chi disegna deve entrare dentro di sé, viaggiare nel suo io, ascoltarsi e osservarsi nel profondo, corpo, mente ed emozioni in una sorta di equilibrio, più o meno stabile, per poi uscire fuori e mettere sulla carta quello che ha visto e sentito. Sul foglio c’è un pezzetto di anima del disegnatore, resta lì, in balia di chi guarda; tutti possono vedere e interpretare. Pertanto, credo che un disegnatore sia anche coraggioso, perché osa mettersi a nudo, uscire allo scoperto e nello stesso tempo ha desiderio di comunicare nel profondo con chi guarda il suo operato.
Per oltre 50 anni l’appuntamento con l’ arte di Bort è stato sempre nello stesso posto: in basso a destra a pagina 41 de «La settimana Enigmistica», dove compariva con le vignette esilaranti pubblicate nella celebre rivista. Ci ha lasciati a 92 anni, ma cio’ che ha rappresentato non morirà mai. Ha avuto una lunga carriera: ha anche disegnato per «Grazia», «Gioia», «Candido» e «Domenica del Corriere» ed è stato autore televisivo per «Drive In» e «L’altra domenica» di Renzo Arbore.
Auguriamo a Daniela di poter avere la fortuna di lavorare così a lungo come il suo idolo Bort, e di poter arrivare al cuore di tutti, come ha fatto lui. Lei sorride : Spero profondamente di realizzare il sogno di disegnare per tutta la mia vita. Per me, disegnare è tutto.
Lisa Bernardini