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Dalla Coppa di Cipro alle medaglie europee, l’oro di Gioacchino Angelo

Mi sembra che non ci sia migliore occasione per festeggiare i centodiciannove anni della nascita del maestro Gioacchino Angelo, straordinario campione del pentagramma, di recente celebrato dalla Treccani come “singolare e poliedrico” e gli esiti ottimali complessivi della partecipazione italiana ai primi European Sports Championships , rassegne continentali a colori e in bianco e nero, in corso a Berlino e Glasgow per nuoto, ciclismo, canottaggio, atletica, proprio come capitò all’allievo di Cilea e Giordano per le sue colonne sonore , dal muto al cinemascope, da Ombre Rosse al Vendicatore Mascherato. Non intendo contraddirmi, dunque, sull’idea che le medaglie, anche quelle della radiosa Simona Quadarella, non siano tutto, piuttosto che un vasto movimento di base e per questo saluto con simpatia, oltre l’anniversario di Angelo, le generose prestazioni delle ragazze e dei ragazzi azzurri, in particolare dell’atletica, che si confermano tenaci comprimari pronti all’assolo, a partire da Pippo Tortu, che avrà mille altre occasioni per stupirci, come capitò agli stessi Berruti e Mennea. Ma voglio tornare al dispensatore di trionfi musicali, al mai tanto e sufficientemente ricordato maestro Angelo, che oggi sarebbe attualissimo con la sua capacità d’interpretare refoli di vento scaturenti dall’anima, come dall’animus, di renderne e trasformare le sensazioni, trasfondendo le note delle emozioni nel nostro più profondo. Questo il tesoro aureo, tra cui la Coppa di Cipro, lasciatoci dal grande compositore palermitano, con cui oggi onoriamo anche le gesta degli atleti italiani, che ci rappresentano, come gli artisti, eccellenza tra le eccellenze comunitarie. ED ECCO, IN CONCLUSIONE, LA CONSIDERAZIONE DELLA TRECCANI PER GIOACCHINO ANGELO:
Angelo, Gioacchino. – Compositore italiano (Palermo 1899 – Roma 1971). Singolare e poliedrica figura di compositore, direttore d’orchestra, autore di colonne sonore e musica di scena, A. ha attraversato lo spettacolo musicale (dal melodramma, alla rivista, al cinema, alla canzone), testimoniando con la sua attività una versatilità artistica, unita a grande perizia tecnica, sia alla ribalta che “dietro le quinte”. Seguì la propria precoce vocazione quando ventenne venne chiamato a Roma da P. Mascagni che lo volle come collaboratore e spesso quale maestro sostituto. Fu nel solco del grande verismo musicale italiano che sviluppò il proprio talento, formatosi nel Conservatorio Vincenzo Bellini, studiando violino con F. Tufari, diplomandosi in pianoforte e composizione, compiendo il suo apprendistato a fianco di F. Longo, F. Cilea, R. Zandonai, U. Giordano, mettendosi in luce grazie anche alla sua instancabile poliedricità. Già all’epoca del film muto, A. iniziò una singolare carriera di musicista per il cinema. Fu proprio Giordano a proporgli di musicare la riduzione per lo schermo diretta da G. Serena nel 1916 della sua Fedora (per la quale A. reinventò di sana pianta l’atmosfera musicale partendo dal nucleo tematico di Giordano). A temi di Giordano si ispirarono poi le musiche del film Una notte dopo l’opera (1941) di N. Manzari e N.F. Neroni. In seguito lavorò a più di centocinquanta colonne sonore. Nel clima fascista di salvaguardia dell’italianità in cui si doveva rimettere a punto l’intero corredo sonoro dei film stranieri, rimusicò, senza essere accreditato nei titoli, capolavori come Ombre rosse (1939) e Uragano (1937) di J. Ford, o film in costume come Uno scozzese alla corte del Gran Khan (1938) di A. Mayo, Pigmalione (1938) di A. Asquith, Il prigioniero di Zenda(1937) di J. Cromwell, amplificando le immagini con il suo tocco di magniloquenza strumentale. L’attività per il grande schermo continuò come compositore accreditato in film di genere tra cui Il segreto inviolabile (1939) di J. de Fleischner, La fuggitiva (1941) di P. Ballerini, La guardia del corpo (1942) di C.L. Bragaglia, La vispa Teresa (1943) di M. Mattoli, I contrabbandieri del mare (1948) di R. Bianchi Montero, Il vendicatore mascherato (1964) di P. Mercanti, e in alcuni “spaghetti western”. Gli erano congeniali gli intrecci avventurosi o esotici o storico-favolistici anche nella produzione di musica colta, per la quale si avvalse spesso della collaborazione di un abile librettista, il napoletano G. Garofalo. Scrisse otto opere: Mitsuoko, Silvia, Il dono del sole, Fiamme barbariche, L’avvoltoio, La Boccaccesca, dando vita con Frate Sole a un’ispirata trasposizione teatrale del messaggio di san Francesco (che si compendia nel tessuto lirico del Cantico delle creature), mentre con La coppa di Cipro,ambientata nella Napoli rinascimentale, ricreò in chiave di melodramma un intrigo storico-romantico ottenendo un grande successo sui palcoscenici italiani (l’opera fu replicata per quarantatré volte tra il 1954 e il 1959). Vivaci arazzi musicali furono i suoi balletti: Il trenino della neve, I denari incantati, Scandalo in paese, Leggenda satanica (questa su libretto di G. Raffaelli, sua compagna per la vita e custode, con la figlia Cinzia, del suo patrimonio musicale). A. scrisse musiche anche per la rivista e commedie musicali, ad esempio per spettacoli di Macario, spesso dirigendo l’orchestra: Una testolina sventata, A Viareggio per dimenticare, No basta con gli affari, La presunta attrice, Il gelsomino di Celestino, Le astuzie di Morgantina, Nuda più di Eva, La bisbetica domata. Realizzò anche due sinfonie (la nr. 2 fu eseguita in suo ricordo nel 2000 al Teatro Massimo di Palermo), e una Messa per due voci maschili. Autore di canzoni napoletane come O pittore e tutt’o munno, cantata anche da B. Gigli, collaborò a lungo con la RAI come compositore e direttore d’orchestra, musicando tra gli altri il lavoro radiofonico dal titolo donizzettiano, L’ajo nell’imbarazzo.

Ruggero Alcanterini

Direttore responsabile de L’Eco del Litorale

Gold medallist Italy’s Simona Quadarella poses on the podium during the medal ceremony for the Women’s 800m freestyle swimming final at the Tollcross swimming centre during the 2018 European Championships in Glasgow on August 4, 2018. (Photo by Oli SCARFF / AFP) (Photo credit should read OLI SCARFF/AFP/Getty Images)

 

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