Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, che ha provocato almeno 39 morti secondo l’ultimo bilancio della Prefettura, sono proseguite per la seconda notte consecutiva le ricerche di eventuali ulteriori vittime. Il bilancio delle vittime resta fermo a 39 mentre i feriti sono 16, di cui 9 in codice rosso. Il numero degli sfollati è salito a 632 e le loro case saranno demolite.
Parte intanto l’iter per la revoca delle concessioni ad Autostrade, che tra l’altro rischia multe fino a 150 milioni di euro.
«Avvieremo la procedura per la revoca senza attendere le risultanze in sede penale», ha annunciato il premier Conte. Poche ore prima, a puntare il dito erano stati il ministro delle Infrastrutture Toninelli e i vice premier Di Maio, che hanno chiesto le dimissioni dei vertici della società, e Salvini. «I responsabili hanno un nome e cognome e sono Autostrade per l’Italia», dice Di Maio. «Se non sono capaci di gestire le nostre autostrade, lo farà lo Stato», aggiunge Toninelli.
La società si difende: «Investiamo oltre un miliardo in sicurezza e manutenzione». E il viadotto «era monitorato dalla Direzione di Tronco di Genova (che fa parte di Autostrade, ndr) con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive mediante apparecchiature altamente specialistiche», anche attraverso «società ed istituti leader al mondo in testing ed ispezioni»: l’esito ha sempre fornito «adeguate rassicurazioni».
«Autostrade è stata coperta da governi precedenti», rilanciano Di Maio e M5s. Proprio i Cinquestelle, in testa l’attuale sottosegretario al Mise, Cioffi, presentò a dicembre un esposto all’Anac sulla concessione ad Autostrade e l’ipotesi che con un meccanismo di «supervalutazione» autostrade ‘gonfi’ i pedaggi. Anac ha avviato verifiche e attende informazioni dal ministero delle Infrastrutture. L’intera vicenda ha pesanti le ripercussioni per Atlantia, la società dei Benetton che detiene Autostrade: bond ai minimi storici.
«Autostrade per l’Italia sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree». Lo si legge in una nota della società, che fa sapere che «continuerà a collaborare con le istituzioni locali per ridurre il più possibile i disagi causati dal crollo». In relazione all’annuncio dell’avvio della procedura di revoca della concessione, «Autostrade per l’Italia si dichiara fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell’ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi». Lo si legge in una nota, che precisa: «E’ una fiducia che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali».
Sabato 18 agosto, alle ore 11:00, previsti i funerali di Stato delle vittime causate dal crollo del viadotto autostradale Morandi. Saranno funerali di Stato, a celebrare la messa l’arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco. La funzione si terrà alla Fiera di Genova nel padiglione Jean Nouvel.