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COVID O NON COVID – L’editoriale del Direttore Ruggero Alcanterini

 

 

 

Cari amici, abbiamo preso definitiva consapevolezza che il danaro fin qui profuso a pioggia – in parte elargito per cittadinanza ed emergenze varie – ha rappresentato di fatto un incentivo alla rinuncia, piuttosto che uno stimolo al lavoro. Infatti, viene data in crescita la percentuale di chi rinuncia alla ricerca di una opportunità, mentre il lavoro a casa propria, piuttosto che in ufficio, pare abbia messo le radici. Ieri ho fatto una incursione sotto le pendici del Campidoglio e ho trovato il deserto. Locali chiusi, parcheggi a gogo e nemmeno l’ombra di un turista. Ho pensato di essere ripiombato nel primo ottocento, quando ancora il Grand Tour non era in voga e col tramonto non si accendevano nemmeno i lampioni a gas. Adesso, finalmente, si comincia a parlare di Progetto Paese, di grandi opere, di orientamento al rilancio, allo sviluppo, mentre ferrovie e linee aere hanno ripreso a pulsare… Ma si tratta soltanto di timide prove tecniche di trasmissione e intanto qualcuno ricorda che abbiamo un parco auto percentualmente stravecchio e che potrebbe essere rinnovato con opportuni incentivi, salvo le tasche vuote dei destinatari. Diciamoci la verità, se tutti i mali non vengono per nuocere, quale potrebbe essere adesso il lato positivo di questa catastrofe virale? La realtà è che l’emergenza ha enfatizzato il ruolo dell’apparato istituzionalizzato in carica e in qualche modo ha rinviato la resa dei conti sine die. Adesso, però, cominciano a sentirsi gli scricchiolii di un impalco impostato su di un piano inclinato, pieno di criticità dovute ad una gracilità endemica. La squadra di Governo è quella che è, anche se qualche sorpresa positiva non è mancata, come nel caso del Ministro dello Sport, Spadafora che ha rivelato temperanza, competenza ed un sano orientamento per un aggiornamento della materia sportiva riferita alla qualità della vita. Purtroppo, però, l’impressione è quella che si navighi a vista e che la gente si sia adagiata, che la mascherina di fantasia sia un vezzo e che ci si consideri di fatto in vacanza, in attesa che il COVID 19 si allontani quatto quatto, nel corso di una radiosa estate da sopportare, come la mitica “Famiglia Passaguai”, nel virtuale esotismo domestico.

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