Ieri il nostro Premier, Renzi, si è reso conto della follia consumata con il voto di astensione all’UNESCO, equivalente ad un voto favorevole per ripristinare la millenaria guerra tra culture e religioni a Gerusalemme. Io avevo espresso subito con “VENTI DI GUERRA AI CONFINI DELLA PACE” le mie perplessità, anche perché reduce dal Congresso Europeo del Fair Play a Vienna, in cui si è stabilito di tenere la prossima Assemblea del 2017, a Jaffa, città multietnica, luogo ideale per un appuntamento sul tema della Pace attraverso la riconciliazione. Ed ecco, che si arriva al ruolo dello sport come mezzo straordinario per integrare, superando ostacoli naturali e artificiosi, come auspicato dalla stessa ONU, che ha in agenda la Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace, il 6 di aprile di ogni anno. Dunque, se lo sport è riconosciuto come un mezzo fondamentale per l’inclusione sociale e la crescita di qualità per la società civile nel mondo, perché non ricordarsene in modo adeguato, quando si è alle prese con la manovra economica in Italia, come sta accadendo in questi giorni? Il CONI, delegato per legge al ruolo sostitutivo di un dicastero, che non c’è, s’impegna e spera di avere confermate le risorse degli anni passati. Al riguardo, io penso che il Governo dovrebbe avere un soprassalto di coraggio e saggezza, dirottando ben altre risorse, oltre i quattrocento milioni di euro, per la crescita della qualità della vita degli italiani mediante l’attività fisica, uno stile adeguato al principio della salute, attraverso l’attività motoria, lo sport, partendo dalla scuola (nidi d’infanzia, primarie, secondarie, università…) dando ruolo strategico e sociale alla medicina sportiva ed alle scienze motorie, incoraggiando e sostenendo l’associazionismo sportivo, aiuto non soltanto economico agli enti territoriali per la gestione, il ripristino, la messa in sicurezza e la realizzazione di nuovi impianti da collocarsi in un Progetto-Piano Nazionale simile o integrato con “Casa Italia”. Peraltro, godiamo di in patrimonio incommensurabile di eventi, piccoli, medi e grandi, polverizzato sul territorio nazionale, che dovrebbe essere diversamente messo in rete, orientato e coordinato anche come straordinaria opportunità di turismo sportivo, risorsa economica atta allo sviluppo e che supera l’algoritmo tradizionale della stagionalità, occasione d’incontro e di crescita sociale, di divulgazione della cultura dell’esercizio fisico soprattutto per gli adulti e la terza età, facendo sorridere anche il PIL…
Ruggero Alcanterini