Si è svolto presso il Palazzo di Montecitorio un convegno sulle Ecomafie, organizzato da Legambiente, a cui siamo stati invitati per prendere parte ad una delle discussioni che più attanaglia l’opinione pubblica al giorno d’oggi. Molti i personaggi illustri, tra cui il vice procuratore della procura nazionale antimafia, il magistrato Roberto Pennisi, il deputato Ermete Realacci e l’avvocato David Zanforlini. Tutti, concordiamo nel ritenere che i nuovi Ecoreati rappresentano una vittoria della società dell’oggi, ma ciò non deve essere l’unica soluzione, perché se permettiamo che un disastro o un inquinamento ambientale si consumi, questo rappresenta comunque una sconfitta per lo Stato. Quest’ultimo deve rimettersi al centro della tematica ambientale coinvolgendo sempre di più la socialità, perché l’ambiente non deve essere guardato come un “oggetto” ma come un “soggetto” dal quale improntare un piano di tutela. Ci tengo a sottolineare ed a riportare un passo ribadito dal vice procuratore Pennisi- conclude il Dott. Luca Zomparelli, Presidente del nucleo locale di Fare Verde Anzio-Nettuno- : “i nuovi delitti ambientali non sono da considerarsi solo reati di stampo mafioso, ma sono da considerarsi crimini di delinquenza abituale tipica soprattutto delle imprese cd. “deviate” dove, alla base, vi è un filo conduttore dato dalla corruzione”. L’associazione Legambiente ha tenuto a ringraziare Fare Verde per l’impegno profuso e per la partecipazione, perché l’Ambiente è il comune denominatore delle nostre battaglie. A breve, anche sul nostro territorio, un convegno sui danni alla salute provocati da un ambiente malsano e non tutelato.