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Confimprese: le start up delle piccole imprese come volano per la ripresa economica

Le start up del tessuto economico delle micro, piccole e medie imprese come scintilla per riaccendere il dibattito economico e rilanciare lo sviluppo dell’economia romana e regionale. Un tema al centro del dibattito della Conferenza programmatica di Confimprese Lazio e Roma Capitale, che si è tenuta oggi, alle ore 10 al Tempio di Adriano a piazza di Pietra.

Durante l’incontro dal titolo “Roma: re-start (up) da qui!”, hanno preso la parola diversi attori del mondo istituzionale e imprenditoriale.

“Oggi parliamo di proposte valide e concrete – ha spiegato Guido D’Amico, Presidente ConfimpreseItalia – che potranno valorizzare ancor di più l’impegno di un’associazione che, in poco tempo, si è attestata al quarto posto a livello regionale per numero di associati e dipendenti e al terzo come presenza territoriale essendo attiva nelle cinque province del Lazio”. “Una crescita complessiva nel tessuto regionale – per il presidente ConfimpreseItalia Domenico Colella – anche alla luce del fatto che il 12 per cento delle start up del Paese vengono dal Lazio”.

Il Segretario Generale Confimprese Roma Capitale, Mino Dinoi ha sottolineato lo spirito della nuova era dell’associazione: “Noi saremo le orecchie che ascolteranno i professionisti, le micro, le piccole e le medie imprese offrendo servizi di qualità che, in quanto tali, rappresenteranno il valore aggiunto per creare un volano di sviluppo economico romano e regionale. Infine, saremo la voce che rappresenterà le realtà nel loro rapporto con le istituzioni perché le esigenze della categoria vengano accolte”.

Andrea Mondello, imprenditore ed ex Presidente della Camera di Commercio ha voluto denunciare che “Roma viene maltrattata dalle istituzioni pubbliche perché le vengono conferiti meno risorse di quanto siano necessarie: Roma non è ladrona, è stata scippata. Ora serve un piano Marshall per gli investimenti o il problema non si risolverà mai”.

In sala anche il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito convinto che “sul rilancio di Roma non dovrebbero esserci divisioni e strumentalizzazioni come invece spesso avviene anche su temi importanti. Per la Capitale serve un regime speciale, un modello istituzionale speciale senza cui non si potrà rilanciare città”.

Tuttavia, “i romani non sono stati con le mani in mano – ha sentenziato Lorenzo Tagliavanti presidente Camera di Commercio Roma – ma hanno scelto la via dell’impresa. Per questo non c’è stato un eccessivo crollo. Ora, però, questo non ci basta perché vogliamo ridiventare punto di riferimento per l’Italia”.

“C’è un urgente necessità – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività Produttive, Guido Fabiani – di individuare un percorso comune utile a definire strategie e sinergie per il rilancio dell’economia di Roma, un percorso in cui tutti, a partire dalle proprie competenze e muovendo dalle proprie sensibilità, offrano un contributo costruttivo. C’è bisogno, insomma, di ritrovare il senso di un progetto che deve coinvolgerci tutti. Da questo punto di vista mi sento di dire che, come Regione Lazio, non solo siamo pronti a raccogliere questa sfida, ma che in qualche modo abbiamo già cominciato a lavorare in questa direzione”

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