In questi tempi di emergenza si potrebbe anche vedere una logica in tutto questo (CHIUSURA PUNTO NASCITA ANZIO E DISLOCAZIONE NOC) data la carenza di anestesisti, ed i pediatri del Bambin Gesù che non garantiscono più il supporto. Sicuramente il modus operandi è discutibile, Anzio ha, che piaccia o no, un Sindaco, che debba apprendere una notizia di tale portata dai media lo trovo sopratutto irrispettoso, per la persona, ma sopratutto dei cittadini di Anzio che rappresenta. Nessun dipendente, nemmeno attraverso i propri rappresentanti sindacali, quanto meno reso edotto. Ricordo però che la pezza a colori dei pediatri del Bambin Gesù, a settembre il dottor Mostarda la dava come soluzione temporanea in attesa di sistemare il tutto. Ecco la parola temporanea che appare anche nel documento che comunica la chiusura da oggi alle 14 dei punti nascita di Anzio e Velletri, mi spaventa, ho il dubbio, sempre più fondato, che tutto rimarrà così. Finita l’emergenza bisognerà pretendere di ridisegnare la sanità della Rm6, si dovrà ricordare alla Regione, di cui il Dottor Mostarda è esecutore, che Anzio è un Dea di I LIVELLO (se poi lo si smantella giorno dopo giorno declassandolo è un’altra storia) e deve
avere tutte le specialistiche. Finita l’emergenza la politica, allora, dovrà fare la sua parte riappropriandosi del territorio per i nostri cittadini. Bisogna far sentire forte il senso di appartenenza del territorio, senza quello governerà Roma e le logiche le disegneranno altri per noi. Approfittare di un’emergenza per mettere in atto un piano, custodito nel cassetto da anni, è poco corretto. TEMPORANEO ricordo questo termine, lo ricordo sopratutto a chi dà soluzioni temporanee che diventano, ohibò, eterne. Ricordo poi alla regione Lazio ed al suo governatore, di provvedere a fare tamponi a tappeto come tante altre regioni stanno facendo, sopratutto a tutti gli operatori sanitari in trincea. Di dare la possibilità a tutti quei medici infermieri, tutti coloro che ne facciano richiesta, di poter alloggiare in un b/b o similare senza dover correre il rischio di tornare a casa (quando ci tornano) e contaminare figli mogli madre nonni.
Anna Maraccino Consigliere Italia Viva