Mercoledì 30 e giovedì 31, all’Aja, il collegio arbitrale che deve stabilire dove tenere il processo a Salvatore Girone e Massimiliano Latorre terrà un’udienza su una richiesta avanzata dall’Italia. Dovrà cioè decidere se Girone, oggi ancora a Delhi in libertà provvisoria, potrà attendere in patria l’esito dell’arbitrato, che non arriverà prima del 2018. Gli avvocati delle parti italiana e indiana parleranno per due giorni, poi il collegio deciderà in tre o quattro settimane. Da quando è iniziata la procedura di arbitrato internazionale all’Aja, l’Italia è entrata in una fase non più attendista. Ieri, l’agente del governo di Roma al tribunale arbitrale, Franceso Azzarello, ha detto che «l’Italia è convinta che vi siano i presupposti, sia giuridici che umanitari, affinché il tribunale arbitrale possa considerare positivamente la possibilità di far rientrare il Fuciliere di Marina, Salvatore Girone, cui va il nostro pensiero affettuoso, in attesa della decisione dello stesso Tribunale sulla giurisdizione del caso»